PERUGIA - Costruire in Umbria politiche di genere piu' organiche e complessive, utili a garantire piu' avanzate e ricche liberta' individuali e collettive di donne e uomini: c'e' anche questo tra gli obiettivi del convegno su 'Le politiche di genere per lo sviluppo dell'Umbria; metti in una Regione piu' donne che uomini' che, promosso dalla Regione Umbria e dall'Agenzia Umbria Ricerche, si terra' il 23 giugno nella biblioteca storica di Monteripido, a Perugia.

L'iniziativa, che chiama a raccolta esperte, filosofe, economiste, associazioni di donne, organismi di parita', istituzioni, parti sociali, mondo della scuola e dell'Universita', avvia un percorso per definire e assicurare all'intera programmazione regionale, attraverso l'approfondimento e il confronto, coerenza con gli obiettivi di mainstreaming di genere.

"La fragilita' delle donne nel mercato del lavoro, testimoniata anche dai dati della disoccupazione umbra essenzialmente femminile e scolarizzata - affermano gli organizzatori -, determinano una discriminazione inaccettabile, uno spreco di risorse umane e professionali e un freno allo sviluppo complessivo della regione. E' quindi sempre piu' necessario, per la qualita' stessa della societa' regionale, per la sua identita' piu' profonda, favorire forme di reale conciliazione tra lavoro e vita, tra i tempi e i modi della produzione e quelli della riproduzione umana. La partecipazione delle donne rappresenta dunque un elemento ineludibile per affrontare le sfide che la globalizzazione e la crisi pongono all'Umbria, sia in termini d'innovazione che di coesione sociale".
 

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