PERUGIA - Un'importante scoperta scientifica sulla rogna dell'olivo e' stata compiuta dal gruppo di ricerca del professor Roberto Buonaurio del dipartimento di scienze agrarie e ambientali dell'Universita' di Perugia, in collaborazione con il gruppo del dottor Vittorio Venturi dell'International centre for genetic engineering and biotechnology di Padriciano (Trieste).

La ricerca e' stata pubblicata il 16 giugno scorso su The Isme Journal, la prestigiosa rivista multidisciplinare di microbiologia ecologica edita da Nature Publishing Group, uno dei gruppi editoriali internazionali piu' qualificati nel settore dell'ecologia.

Da alcuni anni - riferisce un comunicato dell'ateneo perugino - il gruppo di ricerca del professor Buonaurio si interessa della rogna dell'olivo, una dannosa malattia batterica causata da Pseudomonas savastanoi pv. savastanoi, assai diffusa in Italia e in tutti i Paesi del bacino del Mediterraneo e difficile da combattere. La malattia, descritta per la prima volta nel 1889 dall'italiano Luigi Savastano, da cui deriva il nome della specie, si manifesta con la comparsa di escrescenze anche di grandi dimensioni, cioe' di veri e propri tumori, sui rametti e nei casi piu' gravi sul tronco dell'olivo.

Le masse tumorali per crescere sottraggono sostanze nutritive alla pianta, che progressivamente si indebolisce e produce meno olive e quindi meno olio. All'interno dei tumori, il batterio responsabile della malattia e altri batteri non patogeni, trovano una nicchia ecologica ideale per il loro sviluppo.

Mediante avanzate tecniche di biologia molecolare, e' stato dimostrato che l'aggressivita' del batterio responsabile della malattia e' sotto il controllo della sua densita' di popolazione, un fenomeno chiamato per gli addetti ai lavori quorum sensing. Il batterio esprime la sua virulenza solo quando e' arrivato ad un livello soglia di popolazione (quorum).

La parte piu' innovativa del lavoro e' che altre due specie batteriche - Erwinia toletana e Pantoea agglomerans, non patogene su olivo e che vivono nel tumore - collaborano e comunicano con Pseudomonas savastanoi pv. savastanoi sempre attraverso il sistema del quorum sensing per esaltare e modulare la gravita' della malattia.

In definitiva questo lavoro dimostra che nei tumori dell'olivo si forma un consorzio stabile di batteri in grado di collaborare nel determinare lo sviluppo della malattia. Fa parte di questo consorzio anche una nuova specie batterica, Erwinia oleae, isolata in Umbria e Puglia da tumori di olivo, che il gruppo di ricerca perugino, assieme al team della dottoressa Ilse Cleenwerck dell'Universita' belga di Gent, ha classificato e pubblicato il 24 dicembre 2010 nella rivista International Journal of Systematic and Evolutionary Microbiology.
 

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