Austerity europea. Scusa Bersani ma ci spieghi dove eravate?
Il governo Berlusconi lascerà il paese di fronte all'alternativa se azzardare una discussione con l'Unione europea o adottare una ricetta recessiva.. questo il senso dell'intervento di Bersani a Genova. Una frase che è una mezza verità, dato che lo spazio per la ricontrattazione in ambito europeo è praticamente inesistente e che forse sarebbe più interessante cominciare a discutere della costruzione di zona euromediterranea .
C'è però una domanda che vorremmo fare a Bersani. Ci può cortesemente spiegare in questo anno di crisi e di discussione sull'Euro Plus Pact dove era? Noi abbiamo visto il PD italiano e i socialisti europei piegati alla logica monetarista di Bruxelles, spesso divenendone gli attori principali, sia in sede nazionale sia in sede continentale. Nessuna forza del centro sinistra europeo ha partecipato alle manifestazioni dei sindacati europei contro le linee dell'austerity svolte a Bruxelles e nessuno ha detto una sillaba su quanto stava avvenendo in Europa. Mentre in Italia si parlava di Bunga Bunga e mutandine in Europa si costruivano le premesse per l'esproprio della nostra sovranità economica in nome della supremazia del mercato.
Molto spesso le dichiarazioni del PD sono state di totale condivisione con questa linea, basta semplicemente vedere come e con quanti applausi è stato spinto Mario Draghi alla guida della BCE, e con quanto forza Draghi parli di rigore dei bilanci. Parlare di politica di "rigore e crescita" come fa Bersani è un non senso, la stessa frase la sta dicendo Zapatero in Spagna e Papadopulos in Grecia, le due cose sono inconciliabili, ed onestamente nemmeno adeguate sul piano comunicativo. Gli impegni sanciti nell'Euro Plus Pact infatti non riguardano solamente la dimensione del rispetto dei parametri di bilancio e di riduzione forzata del debito ma sono un attacco complessivo al mondo del lavoro che si esplicita su differenti livelli. Chi si schiera con il rigore si schiera contro i lavoratori e non a loro difesa, perchè la matrice delle politiche stabilite in Europa è ferocemente classista e di fatto tutela gli interessi di banche e padroni utilizzando la crisi per abbassare i diritti e comprimere i salari. Oggi il segretario del più grande partito di opposizione si è accorto che il governo Berlusconi, con l'appoggio di Napolitano, ha legato il cappio al collo dell'austerity al nostro paese firmando a marzo lo sciagurato Euro Plus Pact. Bersani ha ragione, ma quel cappio non lo ha stretto intorno a tutti noi solamente Tremonti, ma l'intera borghesia europea in complicità con le forze socialdemocratiche che si sono impiccate da sole all'albero del liberismo.
Gridare al lupo al lupo oggi non serve, o si è contro di lui o si è suoi complici.
Prepariamoci per l'ottobre, il tempo della rivolta è venuto anche per noi.
controlacrisi.org

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