Precari Cri-Nuove speranza per quelli di Castello e Perugia. Cisl sprona Regione
PERUGIA - “Spiragli di luce per la vertenza Croce rossa italiana di Città di Castello”. A dichiararlo Alberto Palazzetti, il segretario territoriale della Funzione Pubblica con delega alla sanità, a seguito dell’incontro tra organizzazioni sindacali e i vertici della Croce Rossa regionale avvenuto lo scorso giovedì 16 giugno a Perugia. “Abbiamo riscontrato –ha affermato Palazzetti- la volontà della Cri regionale di ricollocare, come da noi richiesto, il proprio personale (precario mediamente da 10 anni) che, per effetto della scadenza della convenzione con la Asl 1, rischia dal prossimo 1° luglio di rimanere a casa”. Concordato il prossimo incontro per lunedì 20 giugno con i vertici della Cri, nel corso del quale, “salvo imprevisti dell’ultim’ora, la vicenda si dovrebbe risolvere”. Palazzetti richiama, per l’ennesima volta, all’attenzione della Istituzione regionale la problematica generale dei trasporti sanitari regionali (emergenza/urgenza e trasporti ordinari). “Come già richiesto ormai da due anni –ha sottolineato il segretario- se questa partita non verrà governata dall’Istituzione regionale, ci troveremo ad affrontare situazioni simili periodicamente”.
Palazzetti, inoltre, afferma che “anche se sarà raggiunto un accordo positivo il prossimo lunedì, comunque tutti i dipendenti coinvolti (ai quali vanno aggiunti i lavoratori del Comitato di Perugia) a marzo 2012 rischieranno ancora una volta di trovarsi senza occupazione per effetto della convenzione in essere tra Cri e Asl 2, in scadenza a marzo 2012. Alla scadenza di questa, il rischio concreto è quello di veder mettere a gara il futuro dei trasporti con ricadute pesanti sull’occupazione come avvenuto già a Città di Castello. Ecco perché non governare, e questo è compito della Regione, il sistema trasporto sanitario mette a rischio il posto di lavoro, anche se precario, di molti professionisti”. La Cisl Funzione Pubblica, a partire dal giorno dopo della sistemazione di questa vertenza, se non convocata dalla Regione, richiederà formalmente un incontro per cercare di risolvere in modo definitivo questa annosa problematica dei trasporti sanitari regionali, non escludendo forme di protesta davanti a Palazzo Cesaroni.

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