PERUGIA - L'apertura unica, il 18 settembre, della stagione venatoria e' stata sollecitata da numerose associazioni, ha spiegato l'assessore regionale all'agricoltura, Fernanda Cecchini, che ha illustrato alla terza commissione consiliare, presieduta da Massimo Buconi, i contenuti del calendario ed in particolare l'iter seguito dalla giunta per arrivare alla decisione di un'unica apertura. Il numero dei cacciatori umbri, ha reso noto l'assessore, e' intanto in lieve flessione e nel 2010 erano circa 33 mila.

La terza commissione consiliare esprimera' il suo parere sul calendario per la stagione 2011-'12 quasi sicuramente il prossimo 21 giugno, dopo aver ascoltato (lunedi' 20) le associazioni venatorie e le due Province (Perugia e Terni) che hanno presentato formale richiesta di audizione. Lo ha deciso la stessa commissione, dopo aver ascoltato dall'assessore Cecchini.

L'assessore - riferisce una nota della Regione - ha spiegato che l'apertura unica e' stata sollecitata dalla stragrande maggioranza delle associazioni venatorie umbre, ad eccezione di una, che in luogo di un calendario con il quale intendevamo riproporre a grandi linee la doppia apertura dell'anno passato, hanno suggerito un'unica data, in modo tale da poter cacciare sia la selvaggina migratoria in postazione fissa che quella stanziale con i cani, predeterminando cosi', il 18 settembre, come la prima data possibile.

Circa l'iter seguito l'assessore ha sottolineato come l'operato di un tavolo tecnico interregionale a livello nazionale, coordinato dalla Regione Puglia, aveva raggiunto una prima sintesi e una sostanziale unita' di vedute fra associazioni venatorie, ambientalisti ed animalisti, ma subito dopo il documento che si doveva stilare e che sarebbe stato utile alle stesse Regioni per dare una base comune e condivisa ai diversi calendari venatori e' stato smentito da alcuni degli stessi soggetti che presero parte ai lavori.

Nel corso della audizione l'assessore Cecchini, come detto, ha riferito che il numero complessivo dei cacciatori umbri e' sceso nel 2010 a circa 33 mila, rispetto ai 42 mila del 2004, ed ha subito una ulteriore lieve flessione, con meno 200 cacciatori rispetto al 2009, ma con una netta differenza fra la provincia di Terni che e' in aumento e quella di Perugia in flessione piu' marcata.

 

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