di A. T.

PERUGIA – No al “balzello” del pedaggio per la Perugia-Bettolle. La Federazione della Sinistra della Provincia di Perugia aderisce all’iniziativa dei “tir lumaca” della Cna fissata per il 24 giugno, schierandosi dalla parte dei cittadini e dei lavoratori.

Prc e PdCI hanno ribadito oggi con fermezza il dissenso ai diktat del ministro Matteoli contro “l’accanimento di un governo -afferma il consigliere provinciale del PdCi Gianpiero Fugnanesi- che vuole tassare gli utenti solo per ripianare i debiti”. Le tasche dei cittadini, dunque, sono a rischio. Senza dimenticare il fattore sicurezza che per la Federazione (e non solo) è un autentico miraggio per la bretella che va da Perugia a Siena. “Non è previsto nessun servizio per quel tratto di strada -aggiunge Fugnanesi-, il pedaggio è solo l’ennesima trovata di un governo che intende far pagare il prezzo più alto al centro-sud e passare la fetta di torta per l’ammodernamento delle infrastrutture alla clack della Lega nord”. Ma non solo. Crisi, commercio e lavoratori sono, sempre secondo Prc e PdeCI, gli strati sociali più colpiti. “

Questa presa di posizione -ha spiegato l’assessore provinciale ai trasporti, Luciano Della Vecchia- ci legittima ad un’opposizione durissima perché vengono colpiti i ceti più deboli e i settori, come quello del commercio, messi in ginocchio dalla crisi. Quello di Pdl e Lega -prosegue l’assessore- è un provvedimento centralista che sbeffeggia il tanto osannato federalismo della Lega”. E sulla sicurezza Della Vecchia è un fiume in piena: “Dovrebbe essere basilare il concetto egualitario dei cittadini di fronte alla sicurezza, ma è evidente che per l’esecutivo e il ministro Matteoli umbri e toscani vengono considerati utenti di serie B”.

La battaglia contro il pedaggio va quindi avanti, diventando un nuovo strumento di contrasto politico ad un “governo in decadenza -sottolinea il segretario del PdCI Andrea Ceccarelli- da cui dobbiamo salvaguardarci da scelte strategiche scellerate”. Più duro il provinciale di Rifondazione Enrico Flamini, che oltre a rinnovare il sostegno alla protesta del 24, parla di “proposta antipopolare a antidemocratica che scarica sui cittadini il costo della crisi. Dopo le tornate elettorali delle ultime amministrative, dei ballottaggi e il grande successo del referendum -conclude Flamini- , il ‘no’ al pedaggio si aggiunge al ‘no’ generale nei confronti del governo Berlusconi”.
 

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