PERUGIA - “C’è un significato politico di straordinaria importanza dietro questi risultati: la prova da parte dei cittadini di una grande partecipazione democratica e la loro inequivocabile manifestazione di volontà sul merito di tutti e quattro i quesiti referendari. Con l’Umbria che ha voluto dare il suo contributo altrettanto chiaro e determinato, grazie alla grandissima partecipazione popolare che la pone oltre la media nazionale”. La presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, commenta così l’ampio superamento del quorum e l’esito del voto per i referendum su acqua, nucleare e legittimo impedimento.

“Ho sempre sostenuto, anche in questi ultimi giorni di campagna referendaria – ricorda -, che il referendum rappresenta per i cittadini la massima opportunità di partecipazione democratica e che su questioni di enorme rilevanza, come quelle che i referendum pongono, sia sempre doveroso assumere il parere degli elettori”.

“Con questo voto – sottolinea - i cittadini in prima persona hanno voluto esprimere la loro totale contrarietà all’opzione nucleare per ciò che riguarda la produzione di energia. Così come hanno voluto ribadire che l’acqua debba restare patrimonio e bene pubblico e debba essere garantito ad ogni cittadino il diritto d’accesso a questo bene. Quanto al quarto quesito, ebbene: se la legge è uguale per tutti, non può esservi un legittimo impedimento per alcuno”.

Quanto ai dati umbri, “mi fa particolarmente piacere – afferma la presidente Marini - il risultato che viene dall’Umbria in termini di partecipazione al voto e per i ‘sì’ ai quattro quesiti perché dimostra la mia piena sintonia con l’elettorato umbro. Poco prima del voto, sostenendo e incoraggiando l’attività dei Comitati promotori dei referendum, avevo pubblicamente annunciato i miei quattro sì convinti innanzitutto sulla base del merito delle questioni che i quesiti ponevano e, dunque, al di là della lettura politica che si voleva dare dei referendum”.

“Ringrazio le elettrici e gli elettori dell’Umbria per questa loro importante e significativa prova di democrazia e di partecipazione – conclude -. È evidente che a questo punto il Governo, che attraverso suoi autorevoli esponenti anche ad urne aperte e con dichiarazioni fuori luogo ha cercato fino all’ultimo di condizionarne la partecipazione popolare, non può non considerare gli aspetti politici che lo riguardano: il livello di partecipazione al voto e la quantità di ‘sì’ ai quesiti dicono con chiarezza quanto distante sia questo Governo e la sua politica dall’orientamento della stragrande maggioranza degli italiani”.
 

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