L’assessore regionale alle Politiche agricole, intervenuta stamani a Sant’Eraclio di Foligno, ha affermato che la loro presenza ha consentito di preservare nel tempo quelle caratteristiche tipiche del paesaggio montano dell'Umbria che ne determinano l'identità e l'elevato interesse paesaggistico-ambientale e naturalistico.

PERUGIA - ''La presenza degli 'usi civici' ha consentito di preservare nel tempo quelle caratteristiche tipiche del paesaggio montano dell'Umbria che ne determinano l'identita' e l'elevato interesse paesaggistico-ambientale e naturalistico, frutto dei forti legami che si sono creati nel tempo fra gli abitanti e il territorio''. Lo ha sottolineato l'assessore regionale alle Politiche agricole, Fernanda Cecchini, concludendo stamani a Sant'Eraclio di Foligno il convegno sugli ''enti di uso civico: esperienze e prospettive'', promosso da Regione Umbria e ''Uncem'' (Unione delle Comunita' montane) Umbria nell'ambito delle iniziative per celebrare l'Anno internazionale delle foreste.

Nel corso del convegno - riferisce un comunicato della Regione - e' stata presentata l'indagine conoscitiva, realizzata dall'Uncem con il contributo della Regione, sulle associazioni di uso civico, che rappresentano una collettivita' e i suoi componenti, organizzata e insediata su un territorio, cui spetta di trarre utilita' da terra, boschi ed acque con il diritto, ad esempio, di raccogliere la legna e far pascolare il bestiame.

In Umbria sono presenti 173 enti per una superficie soggetta ad uso civico di oltre 80mila ettari, compresa quella di proprieta' comunale, di cui poco meno di 60mila ettari coperti da bosco, circa il 20 per cento dei boschi dell'Umbria.

Tali proprieta' interessano un numero rilevante di nuclei familiari, oltre 16mila, e si concentrano nelle aree montane dell'Umbria dove arrivano a coprire, in alcune situazioni, piu' della meta' dei boschi e la quasi totalita' dei pascoli esistenti.

Altro dato significativo emerso dalla ricerca e' il numero di capi di bestiame registrati, circa 24mila, che possono usufruire degli estesi pascoli che caratterizzano le aree alle quote piu' elevate.

''L'indagine - ha commentato l'assessore Cecchini - mette in luce la rilevanza che rivestono le terre di uso civico per una corretta gestione del patrimonio naturale umbro e ai fini delle politiche forestali e, piu' in generale, territoriali e ambientali dell'Umbria. Vogliamo, pertanto, andare oltre il mero rapporto amministrativo relativo all'esercizio delle competenze regionali in materia di usi civici e quindi al rilascio delle autorizzazioni. Con questo primo incontro specificatamente dedicato a tutti gli enti di uso civico, ci proponiamo piuttosto di avviare un percorso nuovo per costruire insieme le linee di azione per favorire lo sviluppo di queste aree, contrastando i fenomeni di spopolamento e di progressiva marginalizzazione delle attivita' produttive ancora presenti nei territori montani. Un percorso comune, partendo dall'attenta conoscenza della situazione attuale - ha rilevato - anche in vista della nuova fase di programmazione dei fondi comunitari''.

''L'indagine realizzata da Uncem ha inoltre posto in evidenza, e le esperienze presentate oggi lo hanno confermato - ha proseguito l'assessore regionale Cecchini - la vivacita' che caratterizza l'attivita' di molti enti, con iniziative che fanno uso di moderne tecniche digitali, che sperimentano nuove soluzioni operative, che si attivano per costituire associazioni e consorzi in grado di migliorare l'operativita' e la ricaduta sul territorio delle proprie iniziative. Un sistema di relazioni, quindi, capace di inserirsi nei processi di sviluppo e in qualche caso di diventarne protagonista. E' quanto si verifica per lo sviluppo delle fonti rinnovabili: la filiera legno-energia, le centrali eoliche previste nelle zone montane, l'energia idroelettrica''.

''Auspichiamo che dall'incontro di oggi si possa iniziare a mettere a sistema e condividere le diverse esperienze e le 'buone pratiche' esistenti. Occorre fare leva - ha concluso - sul rilevante valore storico, culturale, ambientale e, perche' no, anche produttivo dei terreni di uso civico, affinche' costituisca un punto di forza nei processi di sviluppo, continuando a garantire l'equilibrio ambientale nei territori interessati''.
 

Condividi