Beco (Ass. Prov. Terni): "Dalla caccia un nuovo patto sociale"
A distanza di 19 anni dall’approvazione della Legge 157/92 è sicuramente necessario un esame sullo stato d’applicazione della legge stessa per migliorarla e garantire ai cacciatori italiani gli stessi doveri ma anche gli stessi diritti dei loro colleghi a livello europeo.
Quello che mi preme sottolineare è, l’importanza del fatto che – anche per il futuro - la responsabilità di gestire il territorio resti operativamente affidata in primis ai cacciatori ed agli agricoltori.
Le iniziative di gestione del territorio a fini agro-faunistici sono, infatti, da considerarsi veramente strategiche in quanto consentono di conseguire importanti obiettivi non solo per il mondo venatorio e per quello agricolo ma, più in generale, per l’intera collettività.
Grazie ad esse, infatti, si può dimostrare che caccia e agricoltura non sono per nulla incompatibili tra loro o con la difesa e la tutela dell’ambiente ma, anzi, che proprio dal mondo venatorio e da quello agricolo derivano le migliori risorse umane, le professionalità ed anche importanti risorse finanziarie per questi scopi di interesse pubblico.
Ho potuto constatare in questo inizio mandato lodevoli esempi di applicazione della Legge in materia faunistico-ambientale: corsi di formazione per l’attività del contenimento per la specie cinghiale e volpe o per la selezione dei cervidi, daini e caprioli, a questo si aggiunge l’impegno tecnico ed operativo per redigere un piano faunistico che nel considerare i mutamenti ambientali si trova a ridisegnare nuovi spazi per la caccia ma anche nuovi spazi per la tutela della selvaggina permettendone la riproduzione e l’irradiamento nelle migliori condizioni possibili.
Partner di questo progetto e braccio operativo è senz’altro l’ATC Ternano-Orvietano impegnato, come vuole la normativa, in una gestione sempre più razionale, dato le ristrettezze economiche, attuando piani di controllo e censimenti delle specie oltre che investimenti considerevoli per il ripristino di strutture di ambientamento.
Un percorso condiviso è quello dell’introduzione di selvaggina autoctona è questo un elemento che valorizza il nostro territorio facendola diventare una peculiarità.
Una filosofia quella dell’ATC che ora più che mai verte sulla partecipazione attiva e costante del cacciatore alle problematiche delle aree dove egli pratica l’attività venatoria.
Ciò si potrà favorire incentivando – anche legislativamente – il lavoro svolto dagli ATC, rendendoli in grado di assicurare una realtà ambientale, agronomica e faunistica, che renda razionali e produttivi i momenti di programmazione e pianificazione attraverso la gestione dei potenziali faunistici, garantendone così un senso ed un ritorno per la collettività.
Per migliorare ulteriormente occorre investire sul volontariato al quale va il plauso della Amministrazione Provinciale, per l’impegno nell’operare per una gestione sostenibile della fauna nel rispetto della biodiversità e mediante interventi nei confronti della stessa, dell’ambiente e della società.
I Comitati di Gestione dovranno sempre più lavorare – stanziando risorse adeguate - su precisi progetti da portare avanti con le imprese agricole valorizzando anche il nuovo assetto della Politica Agricola Comunitaria (PAC) ed i possibili collegamenti ai Piani di Sviluppo Rurale (PSR) predisposti dalle singole Regioni, grazie ai quali dovrebbe risultare più agevole conciliare l’attività produttiva dell’impresa agricola con la possibilità di realizzare contestuali interventi di miglioramento ambientale e di razionale gestione faunistica.
Sostenere i rapporti tra agricoltura, ambiente e caccia può, quindi, essere la base di un nuovo patto con la società, facilitando e moltiplicando anche le occasioni e le iniziative di comunicazione e la divulgazione di quanto già quotidianamente realizzato. Non bisogna far passare inosservate per esempio le molteplici iniziative di pulizia dei nostri ambienti (le tantissime giornate ecologiche) che vengono ogni anno organizzate dalle associazioni venatorie.
L’Amministrazione Provinciale di Terni sta lavorando affinché tutti i soggetti che per lavoro, sport, passione operano sul nostro territorio possano partecipare a vario titolo alla promozione e alla crescita di un patrimonio unico e invidiabile. Dalla pratica venatoria, rispettosa del lavoro e della programmazione delle aziende agricole con le quali consolidare rapporti di collaborazione e progettualità, alla promozione dei nostri prodotti arricchendo l’offerta con eventi che richiamano alla nostra cultura e alle nostre tradizioni.
Dalla nostra terra, la nostra cultura, patrimonio di un passato, base per un futuro armonioso

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