PERUGIA - ''Nelle scorse settimane - scrivono in una nota i deputati del Pd Carlo Emanuele Trappolino e Marina Sereni - avevamo chiesto al governo di assumere informazioni piu' circostanziate circa le conseguenze della decisione di scorporo della divisione acciai da parte della ThyssenKrupp e di conoscere quali iniziative intendesse promuovere per garantire il futuro - in termini occupazionali e di qualita' del sito produttivo - allo stabilimento di Terni. La risposta fornitaci oggi dal sottosegretario Stefano Saglia e' stata del tutto insoddisfacente e aumenta le nostre ragioni di preoccupazione''.

''Il rappresentante del governo infatti - spiegano Trappolino e Sereni - si e' limitato a comunicarci che 'il ministero dello Sviluppo economico sta monitorando la situazione in costante contatto con le parti datoriali e sindacali, in vista di una prossima convocazione del tavolo di confronto a cui verranno invitate anche le istituzioni locali'''.

''Il governo dunque, pur convenendo sul giudizio da noi espresso sull'importanza strategica del sito di Terni e ribadendo che 'non puo' esserci ne' un'ipotesi di smantellamento ne' tantomeno un'ipotesi che contempli la riduzione delle attivita' e degli organici' - proseguono i due deputati del Pd - non ha assunto oggi nessun impegno concreto in particolare per quanto riguarda l'aggiornamento del Patto di territorio e le misure infrastrutturali previste dallo stesso e mai realizzate''.

''Abbiamo ribadito - concludono Sereni e Trappolino - l'urgenza di scelte e di politiche industriali tese a difendere i segmenti alti del nostro apparato produttivo, tra cui si inseriscono senza dubbio sia le vicende del polo siderurgico sia quelle del polo chimico ternano. Continueremo a sollecitare il governo affinche', a maggior ragione dopo il rifiuto da parte di Basell della proposta di acquisto avanzata dalla Novamont, si apra seriamente un confronto sulle iniziative e sulle risorse che possono essere messe in campo per rinnovare il Patto di territorio, tutelare l'occupazione e garantire un futuro all'Ast e al polo chimico ternano''.
 

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