REFERENDUM - L'APPELLO DEL CENTRO SINISTRA UMBRO
PERUGIA - Un grande concerto in piazza della Repubblica – ore 21.00, protagonisti i Selton, quattro ragazzi di Porto Alegre diventati fenomeno di culto in Italia - arricchito dagli interventi di associazioni scientifiche e culturali moderati dal giornalista Fabrizio Ricci per ribadire ancora una volta il “SI” ai referendum su acqua, nucleare e legittimo impedimento. Lo hanno organizzato, insieme ai movimenti referendari, i partiti della coalizione di centrosinistra, che ieri mattina, in conferenza stampa, hanno rimarcato la necessità di continuare a mobilitarsi per il SI, per raggiungere il quorum e far vincere la democrazia.
BOTTINI PD
“Il centrosinistra – ha sottolineato Lamberto Bottini, Segretario Regionale del Pd Umbria – si è speso a tutti i livelli e in tutte le Regioni, insieme ai comitati dei cittadini, per la vittoria del SI. Questo referendum rappresenta un passaggio importante per delineare un Paese diverso e richiamare un altro fronte dei diritti. Crediamo che il quorum si possa raggiungere e per questo lanciamo un appello largo ai cittadini. C’è bisogno – ha rimarcato Bottini – di tornare a un protagonismo civico per rappresentare gli interessi dei cittadini, compito di una politica che scommette sul recupero della sua credibilità”.
BORI SEL
Dibattito al quale “il governo si è sottratto con un atteggiamento furbesco, invitando i cittadini al non voto senza giocare la carta del confronto”. “Con il referendum – ha spiegato Gigi Bori, Sel – puntiamo a innescare un meccanismo che cambi la politica economica e quindi il rilancio dello sviluppo. Vogliamo rimettere al centro i diritti di eguaglianza democratica” senza dimenticare che “il successo del referendum sarebbe un’ulteriore sconfitta del governo”.
POTENZA PSI
Per Aldo Potenza, Segretario Regionale del Psi, “non partecipare significa rinunciare a uno strumento di democrazia diretta. Il non voto è un danno che i cittadini fanno a loro stessi”. “A chi ci accusa di statalismo – ancora Potenza – vorrei ricordare che anche un liberale come Giolitti volle che la materia fosse in mano alle municipalizzate e che chi ha sperimentato la privatizzazione è dovuto tornare indietro”. “Sul nucleare la nostra posizione è limpida: già nel 1987 fummo tra i promotori del referendum e oggi la nostra non è che una conferma di una riflessione già ampiamente espressa”. Ecco perché “lanciamo ancora una volta un appello agli elettori affinché non perdano un’occasione per far sentire la loro voce”.
PAOLO BRUTTI IDV
“Dobbiamo raggiungere il quorum – aggiunge Paolo Brutti, Idv – pur nelle difficoltà: per l’Umbria significa la partecipazione al voto di 410mila persone, un numero largamente superiore al totale dei voti che i nostri partiti hanno realizzato alle regionali”. Brutti ha voluto, inoltre, sottolineare, come “qualunque forma di autosufficienza o di strumentalizzazione politica dei partiti allontanerebbe i cittadini dal voto”. Certo, “sarebbe stato utile avere un tempo maggiore per alimentare un dibattito serio”. Dibattito al quale “il governo si è sottratto con un atteggiamento furbesco, invitando i cittadini al non voto senza giocare la carta del confronto”. “Con il referendum – ha spiegato Gigi Bori, Sel – puntiamo a innescare un meccanismo che cambi la politica economica e quindi il rilancio dello sviluppo. Vogliamo rimettere al centro i diritti di eguaglianza democratica” senza dimenticare che “il successo del referendum sarebbe un’ulteriore sconfitta del governo”.
CESARE MEGHA PDCI
Ha voluto puntare l’attenzione sulla “unitarietà delle forze di centrosinistra” Cesare Megha, PdCi, che ha sottolineato come “mentre il centrosinistra invita i cittadini alla mobilitazione, il centrodestra li invita a disinteressarsi”. “Il referendum – per Megha – è uno dei momenti in cui anche le forze fuori dal Parlamento hanno la possibilità di far ascoltare la propria voce e noi lo faremo con convinzione. E, poi, è un’occasione per far capire al governo che con i soldi dei cittadini non si gioca: questo voto costa 400 milioni di euro perché non si è voluto un election day, è uno spregio nei confronti dei cittadini”.
ENRICO FLAMINI Rifondazione
“Andremo a votare e voteremo quattro SI” ha concluso Enrico Flamini, Segretario del Prc della Provincia di Perugia. “Mai come in questa fase – ha spiegato Flamini – i protagonisti sono stati i cittadini: dopo 20 anni di politiche neoliberiste hanno l’opportunità di dare una risposta contraria, nella convinzione che non è vero che il privato è meglio del pubblico”. Un atto gravissimo, secondo Flamini, il voto sul decreto Omnibus, con il quale “si è voluta veicolare l’idea che questi referendum non ci sarebbero stati”. Ora “faremo il possibile per raggiungere il quorum”, che potrebbe rappresentare “un’ultima spallata a Berlusconi”.

Friday
10/06/11
00:23
ahahhah, SEL non c'era vero? Umbriasoviet me fate morì dal ridere
Friday
10/06/11
11:51
HO FATTO UN GRAVE ERRORE....HO FATTO COPIA IN COLLA DI UNA NOTA DELLA COALIZIONE SENZA VEDERE PERO' CHE BORI ERA NASCOSTO SOTTO BRUTTI...A CAUSA DI UN VIRGOLETTATO CHE NON HO VISTO...TI GIURO SONO STATO IO...CHE TUTTI SANNO NON ESSERE Nè SOVIETICO Nè ISCRITTO AL PRC O ALTRI. SCUSATE
COMUNQUE ORA HO CORRETTO
NICOLA BOSSI