"Per l'unità della sinistra"
Le elezioni amministrative nel paese e nella nostra provincia ci consegnano un risultato complessivamente soddisfacente. I risultati elettorali e dei ballottaggi, in special modo le vittorie di Pisapia e De Magistris, dimostrano che il centro sinistra può vincere con candidati di sinistra e senza il centro. Il peso politico del terzo polo è infatti risultato del tutto ininfluente. Sono stati premiati invece profili politici chiaramente di sinistra e in netta discontinuità. Emerge dunque la messa in discussione di un bipolarismo non in grado di dare uno sbocco positivo alla crisi del paese. Nel nostro territorio sono mesi che chiediamo alle forze democratiche un impegno per la difesa del lavoro, per un piano regionale del lavoro, per introdurre il reddito sociale, per fermare le delocalizzazioni e le dismissioni delle multinazionali che troppo spesso rapinano i nostri territori. E sono mesi che ci impegniamo per tenere unito il centro sinistra al governo, adoperandoci per difendere e potenziare un modello sociale equo e solidale contro i tagli del governo delle destre. Questo lavoro, liste e candidati credibili ci hanno dato ragione dello sforzo profuso. Sia dai dati nazionali che da quelli locali emerge una situazione positiva in cui si aprono spazi importanti per produrre l’iniziativa politica. A partire dai referendum. In questi ultimi giorni di campagna elettorale occorre il massimo impegno con l’obiettivo di raggiungere il quorum referendario e la vittoria del SI nei referendum, non solo per dare una spallata ulteriore al governo, ma soprattutto per sconfiggere con il voto popolare venti anni di politiche liberiste. La valutazione è che si sta chiudendo, lentamente e con alcune difficoltà, la stagione politica del berlusconismo. Per questo riproponiamo la costruzione di un fronte democratico tra le forze di sinistra e di centro sinistra che dia vita ad una legislatura di salvaguardia democratica, per la difesa ed il rilancio della Costituzione, il superamento del bipolarismo, il contrasto agli effetti sociali negativi della crisi. In questo senso penso che occorra raccogliere sui territori le positive relazioni costruite in maniera unitaria in occasione delle elezioni amministrative. Penso ad esempio a Città di Castello, dove il processo unitario deve continuare da dove è iniziato, cioè da una sinistra che parla del lavoro, della lotta alla precarietà, dell’ambiente e dei beni comuni. Ma serve un più ampio processo di unità delle forze della sinistra. Per questo proponiamo a SEL, all’IdV, alle forze politiche di sinistra, di dar vita ad un processo unitario al fine di costruire un polo politico della sinistra. E continuiamo a proporlo con determinazione anche nel nostro territorio, dove i risultati complessivi di quest’area politica ci indicano chiaramente un forte peso, secondo solo al Pd. Perché tale percorso? Intanto perché le classi subalterne di cui vogliamo rappresentare gli interessi chiedono chiaramente un punto di riferimento unitario di una sinistra plurale, ma anche per poter pesare maggiormente nel confronto con il Partito Democratico a tutti i livelli, da quello programmatico a livello nazionale, a quello sul governo dei nostri territori. Le forze politiche della sinistra nella nostra regione hanno una grande responsabilità: per questo possiamo da subito intrapendere un percorso d'azione comune, ad esempio rispetto al Piano regionale dei Rifiuti, capace di produrre proposte concrete ed unitarie nell'escusivo interesse del futuro della nostra comunità regionale.
Enrico Flamini
Segretario Provinciale Prc-FdS Perugia

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