di Ciuenlai

Andrea Rossi – Presenta un Pd “Fresco, fresco di stagione”. Controllate i cetrioli! 5

Alberto Stramaccioni – Parla di degenerazione correntizia del Pd, di partito mai nato e di questione morale da affrontare. Il vecchio leone annusa odore di cambiamenti nell’assetto dirigente del Pd umbro e, tac, rispunta al momento giusto, come soluzione “alternativa”. Ma fa la figura di quegli anziani ciclisti che non si vorrebbero mai arrendere anche se continuano ad arrivare fuori tempo massimo. Due consigli : sui contenuti “Digli di continuare”, sulle segreterie “Digli di smettere”. 6 e 1/2 per il primo e 4 - per il secondo

Lamberto Bottini – Non rispondendo a Stramaccioni ma a sua suocera dice : “C’è oggi una sinergia, inclusiva, collegiale tra i gruppi dirigenti del Pd, che sempre meno offre spazio a rendite di posizione”. Come ad Assisi con la vicenda Travicelli, come al congresso del Trasimeno che fatica persino a convocare, come a Terni e a Spoleto dove le amministrazioni comunali si tengono insieme con lo scotch per le bizze dei gruppi consiliari democratici, come a Nocera Umbra dove, dopo le elezioni, si respira un clima da Armageddon e come nelle recenti dispute “amichevoli” per la formazione di alcune Giunte. E poi sarebbe Berlusconi quello che descrive un paese che non esiste. 5

Fiammetta Modena – Si infuria con il Pd perché non chiede al Brega “indagato” di dimettersi, come ha fatto invece in Piemonte per un assessore del Pdl. Li sfida sulla coerenza perché lei, dice che, un giorno si e l’altro pure, sta sotto Palazzo Chigi a urlare “Silvio detto il processato” dimettiti. Film consigliato “Senti chi parla adesso” 4

Maria Travicelli – Dopo aver fatto il diavolo a 4 per liste, primarie, voto disgiunto, voto congiunto, assetti di partito, presidenza del Country Club, rinnovo delle cariche del dopolavoro ferroviario e quant’altro fa casino, prende una decisione drastica, gettando nello sconforto l’intera città, dagli abitanti del Subasio a quelli del Sacro Convento. Non si iscrive al gruppo del Pd del Comune di Assisi e ne forma uno proprio. I due segretari “perugini” dei democratici invece di buttarla fuori gridando a squarciagola per tutto Corso Vannucci “si, si si!” e dichiarare l’evento come “giorno del ringraziamento e festa della liberazione”, l’applaudono dicendo “lei è una risorsa”. Eh si perché la trovata è “geniale”. Tanto geniale da suggerire una dimostrazione matematica degna di un “premio nobel” : “Come dimezzare i voti e raddoppiare gli incarichi”. Una e bina (come il Pd) 3

Franco Parlavecchio – Vuole portare in centro (e non riportare perché nell’acropoli non si è mai fatta, salvo qualche concerto al Santa Giuliana) la festa dell’Unità (chiamatela come vi pare tanto è quella). Bravo e dica al sindaco Boccali di rispolverare qualche sana tradizione e di riportarci anche la fiera dei morti (sul serio e non per scherzo) e noi perugini doc glie ne saremo grati. 7

Elezioni – Fiumi di comunicati, di dichiarazioni, indigestione di Conferenze stampa per esaltare il risultato ottenuto e gridare al mondo che si è vinto e di brutto. Vigliacco se ne trovi uno che abbia provato sommessamente a dire : “abbiamo pareggiato, ma meritavamo di vincere”. Per dimostrarlo usano un’arma terribile e affilata; i paragoni con le precedenti elezioni. “Si siamo sotto le comunali, le provinciali, le cantonali, le circoscrizionali e le condominiali, ma guadagniamo due decimali infinitesimali sulle regionali. Loro perdono sulle politiche e sulle europee, noi invece andiamo avanti rispetto alle ultime consultazioni; quelle per Miss Umbria, i circoli Enal e il rinnovo delle bocciofile”. Suggerisco di fare come i comunisti di Peppone. Ingaggiare una maestra e dare una ripassatina alla matematica di base, soprattutto a quella che parla dei più e dei meno. Intanto, a proposito di numeri, buon 2 a tutti
 

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