TERNI - Il Consiglio provinciale delle ACLI di Terni invita tutti i cittadini ed il mondo cattolico ad andare a votare per i 4 referendum del 12 e 13 giugno per esercitare il diritto di esprimere la propria
opinione, in modo informato, su questioni cruciali come quelle legate al bene comune e al prendersi
cura della comunità e del mondo nel quale viviamo. Come ha detto Mons. Mariano Crociata,
Segretario generale della CEI, “tutte le forme di espressione della volontà popolare sono forme da
apprezzare, stimare ed incoraggiare…questioni come l’acqua e simili sono questioni sulle quali ci
deve essere sempre grande vigilanza e responsabilità sociale. La cura di questo e di altri beni
comuni è fondamentale perché rimangano e siano salvaguardati e custoditi per il bene di tutti”.

Il quesito del referendum sul nucleare chiede l’abrogazione parziale di norme sulla realizzazione
di nuovi impianti di produzione di energia nucleare in Italia, le ACLI in questo campo hanno
aderito ad una proposta di legge di iniziativa popolare per l’energia “felice”. L’invito che facciamo
al SI per il superamento del nucleare deve significare anche un sostegno, ragionato e compatibile
con l’ambiente e le produzioni agricole,delle energie rinnovabili, e soprattutto rafforzare l’impegno
pubblico, nazionale ed internazionale a sostenere la ricerca nelle promettenti direzioni dischiuse
dalle più recenti acquisizioni della fisica e della chimica, volte ad ottenere energia pulita
abbondante e a basso costo.

Il SI ai due referendum sull’acqua significa nel primo caso manifestare la contrarietà alla
privatizzazione dell’acqua e dunque riaffermare il principio che l’acqua deve rimanere un bene di
tutti e quindi che i servizi idrici non devono essere affidati ad aziende private ed in particolare alle
grandi multinazionali che li gestirebbero come macchine da profitto.
Nel secondo caso il SI mette in discussione proprio l’adeguata remunerazione del capitale investito
nella determinazione della tariffa del servizio idrico. Naturalmente, il sostegno alla gestione
pubblica dell’acqua costituisce anche uno stimolo ad una maggiore efficienza e trasparenza con una
sensibilità verso le famiglie più numerose e le utenze più svantaggiate.
Infine, il quarto SI è per abolire la legge 51/2010 sul legittimo impedimento a comparire in udienza
per riaffermare il principio dell’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge, anche se occupano
rilevanti incarichi istituzionali.

 

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