Autocostruzione. Vinti: “Risposta concreta per esigenza primaria come la casa"
“L’autocostruzione rappresenta un modello da sostenere ed incentivare poiché, oltre a rispondere ad un’esigenza primaria come quella della casa, tenta di dare una risposta, complessa e niente affatto scontata, anche ad altre esigenze primarie”.
Ad affermarlo è l’assessore regionale all’edilizia residenziale pubblica, Stefano Vinti, precisando che, “a conferma di quanto la Regione Umbria reputi valida la modalità di autocostruzione, in occasione della revisione della legge regionale ‘23/03’ che disciplina il settore, provvederà ad inserire tra gli operatori incaricati della realizzazione degli interventi di edilizia residenziale anche le ‘cooperative di autocostruttori’, sinora non contemplate, affinché queste, insieme ai ‘tradizionali’ operatori, possano partecipare agli eventuali e futuri bandi regionali o comunali con lo scopo di ottenere finanziamenti per la realizzazione di interventi di edilizia residenziale”.
“Questa modifica legislativa – spiega Vinti - permetterà alla Regione di poter concedere il contributo direttamente alla cooperativa di autocostruttori e fa sì che i beneficiari dello stesso siano i singoli soci della cooperativa. Anche se va precisato che il requisito non costituirà una via ‘preferenziale” per l’assegnazione dei finanziamenti. In sostanza – continua - la cooperativa degli autocostruttori avrà la possibilità, cosa che sonora non era attuabile, di entrare in ‘concorrenza’ con i gli operatori tradizionali, come imprese di costruzione e cooperative di abitazione, chiaramente nel rispetto della normativa vigente”.
L’assessore Vinti, ricordando che la costruzione della propria casa fa parte della nostra storia, ha precisato che “se questa torna ad essere una modalità, associata ed assistita, può rappresentare nell’attuale contesto di crisi alloggiativa una sfida e se accolta una delle opportunità, naturalmente non l’unica, di accesso alla casa. Tanto più che l’autocostruzione racchiude in sé, potenzialmente, tutti i requisiti dell’abitare sostenibile.
La prima esperienza, avviata nei Comuni di Terni, Perugia e Marsciano fu “Un tetto per tutti” e proponeva una serie di interventi sperimentali di autocostruzione per cittadini italiani e stranieri. “Questa ha rappresentato un’esperienza pilota importante che ha contribuito a porre le basi per una riflessione più appropriata sul tema”.
Autocostruire – ha detto Vinti - significa edificare abitazioni con costi più bassi. Significa, allo stesso tempo, sviluppare legami sociali, ed ancora, formare mano d’opera, possibili opportunità d’impiego e di integrazione di gruppi sociali, anche di cittadini immigrati. Si tratta di una pratica che utilizza precise modalità e tecnologie costruttive, sostenibili ed energeticamente efficienti. Sotto la direzione di professionisti lavorano i futuri proprietari. Ed è proprio questo lavoro dei soci delle cooperative che consente di abbattere in maniera considerevole i costi di costruzione. Un aspetto innovativo ma, allo stesso tempo, molto delicato”.
Non si tratta, comunque, in alcun modo di un lavoro artigianale “autogestito”, ma di una pratica edilizia che deve seguire definite e puntuali modalità e tecnologie costruttive e che deve essere sempre diretta ed assistita da professionisti ‘abilitati’, in possesso, quindi, delle necessarie conoscenze tecnico-amministrative per garantire il rispetto delle normative vigenti”.
Per quanto riguarda il ruolo svolto dalla Regione l’assessore Vinti ha evidenziato che “dalla fine degli anni ’90, inizi del 2000, ha cominciato a sostenere una prima esperienza di autocostruzione, intuendo la portata del progetto. Prima ancora dell’entrata in vigore della legge ‘23/03’ ha favorito la realizzazione di interventi assegnando contributi a cooperative sociali ‘Onlus’, affinché potessero fornire un supporto sociale e tecnico-amministrativo alle singole ‘cooperative di autocostruttori’, a partire dalla loro costituzione e per l’intero processo costruttivo”.
“Il contributo regionale che fino ad oggi è stato possibile concedere – continua l’assessore Vinti - è stato indirizzato alla copertura dei costi derivanti da dette attività di supporto, svolte, nella maggior parte dei casi, da una cooperativa sociale Onlus. A tal fine, prima dell’entrata in vigore della legge regionale la Regione ha stanziato circa 75mila euro. Dopo l’entrata in vigore, nell’ambito del Piano Triennale 2004/2006, sono stati stanziati per la medesima finalità 150mila euro”.
Altra operazione messa in atto dalla Regione a favore degli interventi di autocostruzione è stata la costituzione di un fondo di garanzia, la cui gestione, tramite apposita convenzione, è stata affidata alla finanziaria regionale Gepafin S.p.A. al fine di assicurare un sostegno finanziario ai soci autocostruttori.
La società, grazie al fondo, può concedere agli istituti di credito ulteriori garanzie sui mutui ipotecari contratti dai soci autocostruttori e permettere il raggiungimento di un duplice obiettivo: facilitare l’attivazione del mutuo da parte di nuclei familiari che si trovano in precarie condizioni socio-economiche e ridurre, seppure in maniera minima, il tasso di interesse su detti mutui. Attualmente il “fondo” è stato quasi completamente utilizzato dalle cooperative che hanno realizzato gli interventi nei vari Comuni.
Fonte: Agenzia Umbria Notizie

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