Il training autogeno di Morroni e della sua Giunta
Chiunque abbia avuto a che fare con quella sorta di catena di Sant'Antonio che molte ditte commerciali tipo Folletto o Amway utilizzano per convincere all'acquisto le potenziali clientele o chiunque ne abbia solo sentito parlare sa bene che per addestrare i venditori si utilizzano metodi da lavaggio del cervello e pratiche di coercizione sottile alla subordinazione, alla fidelizzazione assoluta verso il capo, all'alienazione della persona, ridotta ad essere un mero, obbediente, acritico tramite nella gigantesca finzione funzionale alla promozione, alla vendita o alla frode.
Ebbene, la maratona comunicativa che Morroni ha imposto e sta imponendo alla sua PDL in questi ultimi due mesi assomiglia molto all'applicazione di questa tecnica propagandistica e i promotori della libertà che firmano i Di Lui comunicati sono oramai come dei pugili suonati che ripetono all'infinito, ossessivamente, le stesse tiritere; su tutte quella delle pesanti eredità del passato e quella che la crisi che ha travolto questa Giunta si trasformerà in rilancio miracoloso della sua azione amministrativa, non è dato ovviamente sapere come.
Allo stesso modo, alla Giunta è stato imposto una sorta di training autogeno: un corso accelerato di autoconvincimento e di autostima che fa ripetere ai suoi membri di essere bravi, belli e buoni, sempre e fino all'ossessione. E' da due mesi che Morroni, la sua Giunta, la PDL e gli operatori ecologici "incondizionatamente" fedeli di TupG tediano i gualdesi con questa bassa e ripetitiva propaganda, ma il sogno è svanito, l'ottimismo anche, non restano che le macerie fumanti di quelle che furono le magnifiche sorti promesse in campagna elettorale. Al galateo da cicisbei ed ai sorrisi smaglianti, a queste maschere di letizia suadente e di ostentato savoir faire, hanno fatto presto posto i ghigni missini di un Vecchiarelli e le menzogne dal forte sapore berlusconiano di Morroni, le facce scure ed arrabbiate dei galoppini azzurri di sempre ed ora gli attacchi e gli insulti personali rivolti agli esponenti dell'opposizione: colpi di coda, niente di più che colpi di coda nello stile perfetto tipico della sguaiata macchina del fango da sempre degna di Berlusconi e di ogni suo epigono.
Ciò che hanno fatto per anni dall'opposizione, lo ripetono oggi, senza soluzione di continuità, amministrando loro la Città, di fronte alla loro crisi e volendo nascondere invano la loro manifesta incapacità.
A questo simulacro di berlusconismo oramai in velocissima decadenza anche a Gualdo, a questo bazar di amenità che si ostina ancora a definirsi maggioranza e si appresta per altri sei mesi a tenere prigioniera la nostra Città, noi abbiamo sempre opposto la forza di proposte concrete di cambiamento e di innovazione. Su Calai e sanità, Merloni, acqua, energia, partecipazione, commercio, artigianato, ambiente, qualità della vita, servizi pubblici locali, funzioni del Comune, politiche sociali, abbiamo imbastito un'azione di opposizione propositiva e determinata, senza mai distogliere lo sguardo dall'interesse generale e dal bene comune della collettività ed è su questi temi che stiamo ricostruendo in fretta ma ponderatamente e con successo l'alternativa.
A Gualdo, abbiamo un Sindaco che in Consiglio comunale aveva proposto se stesso come stregone, come taumaturgo: chiunque ricorderà la sua promessa che la nostra Città, nei cinque anni del suo mandato, sarebbe diventata la più ricca dell'Umbria (sic et simpliciter!). Nessun cittadino aveva in verità osato chiedergli tanto, eppure la Giunta Morroni si era presentata con questo biglietto da visita. Altro che Città più ricca dell'Umbria! In questi due anni Gualdo si è ancora più ripiegata su se stessa, ha accumulato ritardi gravissimi nella soluzione dei suoi problemi, ha incancrenito le sue complesse situazioni di sofferenza sociale, la sua Amministrazione è più sola, con dei servizi resi malconci dalla riorganizzazione operata da Morroni.
Al pari di Berlusconi, Morroni non aveva fatto risparmio di ottimismo facile facile e di assenzio propagandistico per far sognare le nostre genti. I fatti lo hanno smentito e non poteva essere altrimenti: ora a lui, alla sua Giunta e ai suoi promotori della libertà terra la trema sotto i piedi e sono ad un passo dal baratro. C'è però tuttora la pretesa di nascondere la crisi che l'ha travolti e che di fatto è stata solo rinviata: una crisi non solo politica ma anche di incapacità di affrontare la realtà così come si presenta e di immobilismo amministrativo. A questo fine, in questi ultimi giorni, intensificano una propaganda che non se la fila più nessuno e per la bisogna si attorniano di tutti i Minzolini possibili così come pretendono ed ottengono la censura in vari spazi di comunicazione e di opinione pubblica.
Il vento sta però cambiando in tutto il Paese e sta cambiando anche a Gualdo: il berlusconismo si avvia alla fine e questa fine travolgerà anche Morroni, inesorabilmente. Per quanti Minzolini avranno a disposizione e per quanto riusciranno ad inzuppare con le loro amenità i mass media locali, la menzogna berlusconiana in salsa gualdese è già stata svelata ed in ogni caso Paola Gramaccia non è Platinette, Marco Gubbini non è Lele Mora, Erminio Fofi non è Barbara D'Urso, Rita Dionisi non è Maria De Filippi, Domenico Dell'Unto non è Alfonso Signorini, Eduardo Vecchiarelli non è Iva Zanicchi.
Nell'attesa della prossima e definitiva verifica di dicembre, Gualdo sarà prigioniera di questa finzione: tutto il contrario di quello che serve alla nostra Città.
Gianluca Graciolini
Per la sinistra per Gualdo

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