da un'intervista del Corriere dell'Umbria concessa da Alberto Stramaccioni a Lucia Baroncini

PERUGIA - Parla dopo mesi di silenzio. Ma non per questo risparmia dure stoccate al partito che ha visto nascere e che ora considera lacerato da guerre correntizie e inchieste della magistratura. 

Alberto Stramaccioni, ex segretario provinciale del Pd di Perugia, pone diverse riflessioni sul futuro dei democratici e dice basta con le "pratiche amministrative che hanno relegato l'attività del partito dentro le stanze del palazzo". Che vanno a sommarsi con le indagini in corso  eche vedono coinvolti più esponenti del Pd a vari livelli istituzionali.

"Serve una reazione immediata -dice Stramaccioni- perchè con lo sviluppo delle inchieste c'è il serio rischio di far passare un'immagine del Pd legata solo alla gestione del potere e agli interessi della spesa pubblica. Non vedo ancora nessuna volontà di dare una risposta politica allo stato delle indagini e dei soggetti coinvolti. Se il Pd vuole andare avanti deve dare una svolta ai suoi legami che, sia aul piano regionale che su quello nazionale, lo vedono ancora troppo coinvolto con le sfere del potere economico".ò 

Ma per ora nessuna mossa da parte del docente di Storia contemporane della Stranieri, che plaude alle vittorie di Pisapia e De Magistris e che auspica in un radicale cambiento del centro-sinistra tutto e livello nazionale. E, ovviamente, sul piano regionale, che in Umbria ha vinto nei comuni più importanti "nonostante -aggiunge Stramaccioni- i problemi e le lotte interne degli ultimi mesi". 

Per il dopo estate, dunque, nessun ritorno in politica. E questo è chiaro. Ma Stramaccioni, che si sgancia dal toto-incarichi, non riesce comunque a stare fermo e lancia un'altra proposta di carattere culturale: "una rivista politica in grado di offrire un messaggio riformista per la società umbra e italiana in generale". 

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