Berlusconi ha così spaventato i milanesi che gli hanno votato in massa contro
Eugenio Pierucci
Se si analizza i voto milanese prendendo come riferimento i voti guadagnati dai due sindacati sindaco, più che le percentuali, si ha immediata la comprensione di un fenomeno deol tutto inatteso che è stato determinato dal tipo di campagna elettorale impostata dal duo Berlusconi-Bossi, e dal primo dei due in particolare.
Nei 15 giorni trascorsi fra il primo turno e il ballottaggio è stato tutto un ripetere di frasi del tipo: “I nostri elettori hanno disertato le urne per mandarci un avvertimento, lo abbiamo capito, ma ora vadano a votare in massa per fare vincere la Moratti”. Il tutto condito con i consueti attacchi al pericolo costituito dai rossi, dagli zingari, dai clandestini (islamici in particolare) e dai "diversi" più in generale.
Un incitamento che ha funzionato certamente se è vero, come è vero, che a Milano, in controtendenza con quanto è avvenuto a livello nazionale, non si è avuto nessun drastico calo di votanti, infatti la percentuale di partecipanti al voto in occasione del ballottaggio è stata inferiore solo di qualche decimo rispetto al primo turno, tanto che nel centrodestra si respirava, prima che arrivassero i primi exit poll, un cauto ottimismo: “il recupero c’è stato – si soteneva -, i nostri sono andati a votare in massa”.
Una pia illusione, come si suol dire, perché se è vero che i milanesi sono andati in massa alle urne, è anche vero che lo hanno fatto per votare contro Pdl e Lega ed ancor più contro il sindaco madre di Bat-man.
Insomma, la paura che la signora Moratti potesse farcela davvero a risalire la china e riconquistare palazzo Marini, è stata tanta da mobilitare anche chi da anni disertava le urne.
E veniamo ai numeri che ci fanno meglio capire quello che è accaduto nel segreto delle urne:
- Al primo turno Pisapia ha ottenuto 315.862 voti e la signora Moratti ne ha ricevuti 273.401. La differenza a favore del candidato del centro sinistra è stata, dunque, di 42.461 voti
- Al secondo turno Pisapia di voti ne ha ottenuti 365.657, mentre alla ex sindaco ne sono stati assegnati 297.874, così che la differenza fra i due è salita a 67.983 voti (+25.522).
Ecco dimostrato, dunque, come la tattica berlusconiana del terrore abbia funzionato, perché in affetti gli elettori del centrodestra sono cresciuti di 24.473 unità, vale a dire che poco meno di 25mila milanesi hanno dato credito alla possibilità di rimonta paventata da Berlusconi. Solo che il Cavaliere non aveva considerato l’effetto opposto prodotto dalle sue parole, ovvero che un numero ben maggiore di elettori, quasi 50mila (per la precisione 49.795) sono stati così spaventati dalla sua profezia che sono corsi a votargli contro.
Ed ora avanti ai referendum, per assestare al duo B&B la sberla definitiva.

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