GUALDO TADINO - “A distanza di due anni quel cambiamento, che la stragrande maggioranza dei cittadini gualdesi auspicava , non è stato raggiunto . . . La preoccupante sofferenza del centro storico, quella del commercio ai limiti della sopravvivenza, la scarsa attenzione per le frazioni, l'inadeguata riorganizzazione della pianta organica del comune, il profilo non alto delle azioni prodotte dal progetto “I Care”, lo scarso interesse per la vicenda Merloni, l'atteggiamento bizantino sul riutilizzo del Calai . . .

Una situazione amministrativa più volta ad auto compiacersi ed auto celebrarsi che a migliorarsi...”: questi i giudizi, molto simili ai nostri, che un gruppo di maggioranza dà sull'operato del Sindaco e della Giunta. Ed ora cosa faranno gli amici della Pdl? Produrranno una nuova disperata quanto delirante “operazione verità”? continuando a millantare risultati mai raggiunti solo per il gusto di compiacere il loro capetto sempre più solo ed asserragliato nel Palazzo? O prenderanno finalmente atto che la festa è finita e che i gualdesi non credono
più alle loro bugie? Conoscendoli bene scommettiamo che proseguiranno la loro disperata azione di difesa dell'indifendibile, in puro stile berlusconiano, facendosi beffe del loro più grande ed unico nemico: la realtà!!!

Il Sindaco non viene sfiduciato, nei fatti, per chissà quale motivo o interpretazione politica. Viene sfiduciato per tutto il (poco) lavoro fatto in questi due anni. Iniziative durate il tempo di un comunicato stampa, con annessa foto di smaglianti sorrisi, fiumi di parole e paroloni, di luci da avanspettacolo ma dietro il nulla più assoluto. Dopo due anni i gualdesi ancora non conoscono almeno la metà dei nomi degli assessori comunali tanta impalpabile è stata la loro presenza, impegnati più nel lodare il primo cittadino che a fare quello per cui sono stati nominati e per di più vengono anche pagati. Dopo un risultato elettorale clamoroso e larghissimo a suo favore, a distanza di due anni, il Sindaco affonda sotto i colpi del suo egocentrismo incassando, nei fatti, un atto di sfiducia da parte di un pezzo consistente della sua maggioranza che non fa altro che registrare e ripetere il giudizio dei gualdesi su una esperienza amministrativa sempre più simile ad un pezzo da cabaret.

Un Sindaco normale, al quale viene data una fiducia a tempo e che sostanzialmente si trova in una condizione molto vicina alla libertà vigilata, un'ora dopo si sarebbe dimesso richiedendo umilmente un nuovo attestato di fiducia da parte degli elettori. Ma il nostro primo cittadino, oltre a non essere umile, crede ancora di poter continuare ad agire con la sua arroganza e supponenza che tanti danni stanno causando alla città.

Magari preso dal delirio di onnipotenza il Sindaco vorrà continuare ad addossare le colpe del suo fallimento al nostro capogruppo, al nostro partito e magari a tutti quei cittadini, ormai la stragrande maggioranza, che non la pensano come lui e come il suo sodale Presidente del Consiglio comunale.

Se veramente il Sindaco ha a cuore gli interessi della città faccia l'unica cosa seria che gli è rimasta da fare : SI DIMETTA e riconsegni ai cittadini la possibilità di scegliere un sindaco normale ed un governo responsabile, non tenga per altri lunghi mesi la città in ostaggio della sua inconcludenza e del suo narcisismo.

Partito Democratico
Gualdo Tadino

 

Condividi