PERUGIA - ''La posizione tenuta dalla giunta regionale sulla centrale Enel di Gualdo Cattaneo e' stata apprezzata e condivisa nel corso di un'assemblea pubblica che si e' tenuta proprio sul territorio che ospita la centrale e alla quale erano presenti oltre 300 persone, tra le quali non ho notato la presenza del consigliere Dottorini che forse, ha perso un'occasione per spiegare ai presenti che sarebbe meglio chiudere la centrale dall'oggi al domani''.

Ha risposto cosi' l'assessore regionale all'ambiente, Silvano Rometti, al capogruppo dell'Idv in Consiglio regionale. Dottorini - riferisce una nota della Regione - aveva chiesto all'assessore all'Ambiente di riferire in Aula in merito al progetto di rilancio della centrale a carbone di Gualdo Cattaneo, che lo stesso Dottorini ha definito ''anacronistico''.

''Sulla centrale di Bastardo il consigliere Dottorini utilizza termini non corretti parlando di rilancio della centrale a carbone in relazione alla nuova Autorizzazione integrata ambientale rilasciata dal ministero dell'Ambiente - ha detto Rometti - mentre bisognerebbe riferirsi a un rilancio della riduzione del suo impatto sull'ambiente''.

''E' infatti evidente dall'esame dei contenuti del provvedimento autorizzativo - ha aggiunto l'assessore - che tutti i principali parametri relativi al rilascio di sostanze inquinanti in atmosfera sono stati notevolmente ridotti, sia in rapporto ai valori prescritti nella precedente autorizzazione, sia nei confronti dei limiti di legge vigenti''. In particolare - ha precisato - le concentrazioni dei principali inquinanti, a partire dal biossido di zolfo (SO2) che costituisce l'elemento maggiormente critico in una centrale a carbone, hanno subito le seguenti riduzioni: il valore di concentrazione di SO2 autorizzato e' 400 mg/Nm3, a fronte di un limite di legge pari a 1.600 mg/Nm2; il valore di concentrazione di NO2 autorizzato e' 400 mg/Nm3, a fronte di un limite di legge pari a 600 mg/Nm2, il valore di concentrazione di Polveri autorizzato e' 25 mg/Nm3, a fronte di un limite di legge pari a 50 mg/Nm2.

''In aggiunta a queste limitazioni delle concentrazioni istantanee sono state anche prescritte piu' stringenti riduzioni dei flussi di massa, ovvero delle quantita' di un inquinante che possono essere emesse complessivamente in un mese o un anno. Per gli SO2 tale limite e' stato fissato in 100 tonnellate al mese, con una riduzione del oltre il 70per cento rispetto i livelli attuali. Di conseguenza, il rispetto di una prescrizione di questo livello obblighera' l'Enel - ha spiegato - ad una significativa diminuzione delle ore di funzionamento della centrale stessa''.

Rometti ha precisato anche che ''oltre alle riduzione degli impatti, la nuova autorizzazione impone all'Enel di predisporre entro cinque anni un progetto di adeguamento e riconversione che consenta il raggiungimento, entro la data di scadenza dell'Aia, di ulteriori piu' stringenti obiettivi, in linea con i parametri indicati dalle linee guida nazionali per questo tipo di centrali. Cio' comporta che entro otto anni il limite di concentrazione di SO2 dovra' essere portato sotto la soglia di 250 mg/Nm3''.

''La nuova autorizzazione - ha aggiunto - prevede anche una serie di misure volte a ridurre la diffusione delle polveri diffuse che si generano nei vari depositi e nei piazzali durante le fasi di movimentazione del carbone e delle ceneri. Altre specifiche misure riguardano la riduzione degli impatti acustici. E' stato inoltre previsto, su diretta richiesta della Regione Umbria, un potenziamento della rete di monitoraggio gia' presente nella centrale''.

Rometti - e' detto ancora nella nota - ha evidenziato anche che il Protocollo d'intesa che sta per essere sottoscritto con l'Universita' degli studi di Perugia (facolta' di Ingegneria) e la stessa Enel e' volto, nel quadro della produzione di energia da fonti rinnovabili, a inserire una sperimentazione finalizzata alla sostituzione del carbone utilizzato come combustibile con la lignina, ottenendo un ulteriore miglioramento della qualita' delle emissioni in atmosfera. Inoltre ha precisato che la lignina non e' un rifiuto, ma un sottoprodotto del processo di produzione del bioetanolo, a partire da biomasse prodotte in colture dedicate''.

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