Città di Castello/Il sindaco Bacchetta: "Quattro sì ai referendum"
“Nucleare, acqua, uguaglianza davanti alla legge sono temi fondamentali per decidere che Paese sarà l’Italia nei prossimi anni. Per questo è importante che i cittadini facciano sentire la loro voce, partecipando ai referendum e, aggiungo, votando sì”: questa la posizione del sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta a proposito della consultazione del prossimo 12 e 13 giugno.
“Il nucleare - dichiara il sindaco - non offre margini di sicurezza adeguati, ha costi economici e ambientali insostenibili, contravviene a qualsiasi criterio di crescita equilibrata e salvaguardia ecologica. La tragedia di Fukushima ci ammonisce sul fatto che le centrali nucleari non sono la soluzione all’approvvigionamento energetico ma una spada di Damocle sospesa su noi e i nostri figli. Non voglio assumermi né condividere questa responsabilità. Penso piuttosto che dovremmo puntare su un mix energetico alternativo, sviluppando le fonti rinnovabili e pulite, il risparmio e, infine, riconvertendo gli stili di vita troppo impattanti sulla salute dell’uomo.
“Il Decreto Ronchi - prosegue Bacchetta - prescrive il conferimento della gestione dei servizi pubblici di rilevanza economica, e quindi anche dell’acqua, a società private, assoggettando un bene primario e irriproducibile alla logica del mercato e del profitto.
La privatizzazione dell’acqua, che il referendum vuole cancellare, sarà un affare per le grandi imprese multinazionali, su cui il controllo degli enti pubblici risulterebbe molto più complicato. Chi ha intrapreso questa via, la Francia per fare un esempio, se ne sta già pentendo. Non mi convince poi il primato ideologico delle gestioni private sulle gestioni pubbliche che sottintende alla privatizzazione. Ci sono dei costi sociali che sono un dovere delle istituzioni, una zona franca dove il profitto non deve entrare, nemmeno in nome di una presunta efficienza”.
“Sul legittimo impedimento - conclude il primo cittadino tifernate - mi limito a ricordare quanto dice l’articolo tre della nostra Costituzione, affermando la pari dignità sociale e l’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge. Autorizzando deroghe, intacchiamo lo Stato di diritto e apriamo il varco a privilegi e franchigie, per chi, di volta in volta, sarà al governo del Paese".
Nucleare, acqua, uguaglianza rappresentano temi trasversali all’appartenenza politica e chiamano in causa le convinzioni profonde delle persone, la loro coscienza. Una ragione in più per partecipare ai referendum del 12 e 13 giugno”.

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