PERUGIA - Anche l'Umbria si doti di una legislazione regionale che affronti in modo organico le problematiche del diabete: questa la richiesta, con la relativa proposta di legge, che il coordinamento delle associazioni umbre dei pazienti diabetici ha presentato alla presidente della Regione, Catiuscia Marini, alla vicepresidente, Carla Casciari, ed a Marcello Catanelli, dirigente del settore sanità della Regione. Lo stesso coordinamento ha sviluppato su questo tema un confronto con il mondo dell' associazionismo, in particolare con quello che rappresenta le due classi di età, giovani e anziani, che per motivi diversi si trovano ad affrontare questa patologia.

''Chiediamo una legge - ha spiegato Simone Casucci, coordinatore regionale - che affronti il problema della gestione del diabete, che si configura come una vera e propria emergenza sociale e sanitaria sia nelle giovani generazioni che in quelle adulte. Si tratta di valorizzare le eccellenze che gia' operano in Umbria, ma ponendosi un obbiettivo piu' ambizioso: sviluppare una uniformita' degli tandard diagnostici e terapeutici che superi quella gestione a macchia di leopardo che caratterizza molti servizi nel territorio''.

Elemento essenziale di questa proposta e' anche un maggiore ruolo dell' associazionismo in materia di prevenzione ed educazione terapeutica, in stretta integrazione con gli operatori sanitari, perche' il diabete e' una malattia che obbliga a quotidiani comportamenti corretti per quanto riguarda alimentazione, esercizio fisico e gestione dei farmaci. Percio' - sostengono i promotori della legge - sono importanti un intervento omogeneo dei servizi ed il flusso continuo di comunicazione tra i diversi operatori.

''Questi obiettivi - ha aggiunto Casucci - mirano alla ottimizzazione delle risorse e non ad un aggravio per la spesa pubblica: le ospedalizzazioni inappropriate di pazienti diabetici che non hanno usufruito di un intervento preventivo o di screening territoriale sono uno dei costi piu' alti che il nostro sistema sanitario deve affrontare''. Altri incontri, il coordinamento li terra' con la popolazione ed in particolare con il mondo della scuola, perche' soprattutto i ragazzi - si sottolinea - devono sviluppare un percorso precoce di prevenzione e adozione di stili di vita che li tengano lontani dal diabete.

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