Droga - Il Dpa richiama la Presidente Marini: "Nessuno ha bypassato la Regione"
ROMA - In riferimento alle dichiarazioni rilasciate ieri alla stampa dalla Presidente della Giunta Regionale umbra il Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio precisa: "Purtroppo, le dichiarazioni della presidente della Giunta non corrispondono a quanto avvenuto e siamo costretti a smentire quanto afferma, li' dove la Presidente afferma che il DPA avrebbe bypassato i livelli istituzionali".
"La presidente e' stata sicuramente male informata dai suoi uffici in quanto il DPA nella figura del suo Capo Dipartimento, ha attivato il progetto a favore della regione Umbria e delle altre regioni che avrebbero voluto partecipare, parlando personalmente con l'allora Assessore alle Politiche Sociali, Stufara e senza mai rivolgersi, come erroneamente affermato direttamente ai servizi sanitari".
"Non ci risulta che gli uffici regionali abbiano fatto alcuna mediazione su questo aspetto, ma che in realta', abbiano complicato continuamente le cose perdendo tempo e proponendo azioni orientate solamente alla studio e alla ricerca e non invece ad attivita' concrete di prevenzione come richiedeva questo Dipartimento".
"Dopo ben 14 mesi di inattivita' totale da parte della Regione Umbria il Dipartimento Politiche Antidroga, la cui delega e' affidata al senatore Carlo Giovanardi, ha richiesto ed ottenuto la restituzione delle somme. Pertanto, per dovere di chiarezza, questo Dipartimento fa presente, che la concertazione con le altre Regioni era compito esclusivo della regione Umbria, come concordato proprio con l' assessore".
"La perplessita', pertanto ancora una volta e' se dietro questo "tira e molla" non vi siano questioni ideologiche oppure politiche, che impediscono ancora oggi di essere concreti ed operativi. Aggiungiamo infine che il Dipartimento Politiche Antidroga nonostante numerose richieste e' ancora in attesa dei dati (sicuramente esistenti) da parte della regione Umbria per confezionare la relazione al Parlamento, ancora chiusi nel cassetto di qualche solerte dirigente, che nonostante le promesse, tiene ancora bloccata la situazione, impedendo una lettura tecnica del fenomeno della tossicodipendenza nella regione Umbria. Questo Dipartimento, non ha comunque perso le speranza, che alla fine il buon senso prevalga".

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