Gubbio/ Conferenza sulla discarica di Colognola: nuove rassicurazioni dal Comune
GUBBIO - L’amministrazione comunale è tornata oggi pomeriggio ad approfondire le tematiche legate alla discarica di Colognola, al fine di fornire ulteriori elementi per fugare ogni dubbio sulla assoluta inconsistenza di presunti inquinamenti determinati dal sito comprensoriale. Presenti il sindaco Maria Cristina Ercoli, l’assessore Lucio Panfili, l’ingegner Raffaele Santini dirigente del Comune di Gubbio, l’ingegner Valter Fabio Filippetti progettista dei lavori e direttore della discarica, il geologo Fausto Pelicci incaricato delle verifiche geologiche e geotecniche e Sara Passeri di “Arpa Umbria”, che ha ribadito l’assoluta mancanza di elementi per una situazione di allarme di alcun tipo.
« Vogliamo fare chiarezza definitiva – ha sottolineato Panfili - sulle notizie pubblicate da alcuni quotidiani di presunti inquinamenti riguardanti la discarica comprensoriale di Colognola, gestita dal Comune di Gubbio. Si è trattato di una questione sollevata strumentalmente da una parte politica e ‘gonfiata’ ad arte a pochi giorni dal voto, con uno scadimento nei comportamenti di correttezza basilare. Sono state diffuse notizie incomplete e distorte che hanno generato preoccupazione nell’opinione pubblica. Ribadiamo questo perché la politica non deve speculare sulla salute dei cittadini né sull’ambiente .»
Il geologo Fausto Pelicci è poi passato ad illustrare in dettaglio, con una serie di slide, gli aspetti geo-morfologici del sito della discarica e i meccanismi di controllo costante e periodico effettuati. Attivata nel 1991, la discarica di Colognola, è stata progettata per lo smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani, e Assimilalibi agli Urbani prodotti nei Comuni dell'Alto Chiascio e per lo smaltimento dei rifiuti speciali non pericolosi. Si avvia verso una fase di saturazione che entro tre anni dovrebbe portare all’esaurimento della capacità di stoccaggio, alla chiusura e al recupero. La scelta del luogo è stata determinata dalla caratteristica ottimale del terreno argilloso che impedisce la permeabilità e dall’assenza di falde acquifere in prossimità. E’ stata ribadita da tutti i presenti l’assoluta infondatezza di rischi e la produzione ‘fisiologica’ e circostanziata di emissioni di ammoniaca nei pozzi di ispezione della discarica, senza ristagni di acqua o dispersioni nel terreno.

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