GUALDO TADINO - Chissà con che faccia avranno il coraggio di tornare in consiglio comunale, Sindaco, assessori, signore e signori dell'ex maggioranza. Le ultime notizie che trapelano da questa fiction funebre della Giunta berlusconiana gualdese potrebbero diventare il plot per una serie tv alla Dinasty, tra divorzi, reinnamoramenti, colpi di scena, litigi, screzi, silenzi, oscuramenti, competizione, arroganza, se non fossero già divenute materiale per dei bei filmetti comici di serie b dove il senso del ridicolo non è solo nelle battute e nella sceneggiatura, ma si dimostra nell'incapacità stessa di attori, registi e produttori.

Per più di un mese il Sindaco Morroni ha maldestramente oscurato e negato la crisi e ha finto di essere un muro di gomma a prova di terremoto, improvvisando un profilo dall'aplomp imperturbabile, anche se non più sorridente come nel giornaletto che ha ancora il coraggio di far circolare tra i tavolinetti del proprio uscio e salvo cadere negli scatti di nervi dell'unico consiglio comunale monotematico degli ultimi tempi, quello del blitz per Appennino Servizi.

I soliti informati ci dicono invece che ieri il terrore di andarsene prima del tempo ha sopraffatto il profilo bronzeo della scultura, si è definitivamente impadronito del Sindaco e ha fatto miseramente, ingloriosamente posto ad una piccola passeggiata in pellegrinaggio presso la casa della Santa di cui si chiedono gli auspici di salvezza, Sandra Monacelli. La scena ce l'immaginiamo commovente con il Sindaco tutto d'un pezzo che vuole avere sempre ragione anche nel peccare, ridotto in ginocchio, in atteggiamento di genuflessione, a piangere, ad implorare e a raccomandarsi per la salvezza sua e quella dei suoi precari assessori. Si parla di singhiozzi veri e propri e di disponibilità a fare tutti i mea culpa che si vorranno chiedere, a giurare di ingoiare ogni rospo, anche quelli più velenosi e meno digeribili, purchè si eviti il ritorno dei cosacchi in Piazza Martiri.

I cittadini di Gualdo comprendono bene che una situazione come questa è diventata intollerabile e se anche i pianti del Sindaco inteneriranno l'anima della Santa, ce n'è di che ben riflettere sull'opportunità di lasciar proseguire nel suo mandato una Giunta debolissima, fallimentare e disposta a sottostare ad ogni ricatto pur di continuare a far del male a Gualdo, con un'amministrazione dal profilo in tutto berlusconiano.
La sorte di questa Giunta è dunque segnata anche da queste macchiette svenevoli e ridicole e, contemporaneamente, da tentativi malcelati di far passare tutto ciò sotto silenzio, insieme ai fallimenti di questi due anni. Tentativi che, ben lungi dal piegarci, confermano l'andazzo di questa Città ai tempi delle destre. Questi signori stanno litigando da più di un mese e per due anni hanno sgovernato la nostra Città, ma per non farlo sapere pretendono il silenzio assoluto, come è successo nell'ultimo consiglio comunale. Anche per questo caso, semmai vi fosse stato qualche dubbio, ora sappiamo con chi abbiamo a che fare: tali in tutt'Italia e, perchè no d'altronde, tali a Gualdo.

La nostra Città ed i suoi problemi richiedono ben altra attenzione ed una guida ben altrimenti autorevole e determinata. Si decidano dunque, o riesumano questo fantasma della loro Giunta, o se ne vadano subito, senza fare altri danni e senza accumulare altri ritardi.

Di fronte a questa situazione, la sinistra per Gualdo convocherà la prossima settimana una conferenza stampa per illustrare le nuove iniziative, anche clamorose, nell'ambito della campagna cittadina per le dimissioni del Sindaco e della Giunta. Oggi sappiamo che anche a Gualdo la democrazia è un bene comune che va difeso ogni giorno, anche contro quell'indifferenza delle anime belle così complice della situazione che abbiamo sotto gli occhi nell'intero nostro Paese.

Di fronte alla possibilità che questa Giunta possa essere salvata, la nostra opposizione sarà durissima, per quanto non abdicherà mai, come abbiamo sempre fatto, a confrontarsi sempre nel merito delle questioni.

Per la sinistra per Gualdo
Gianluca Graciolini

 

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