Le elezioni amministrative hanno rappresentato sul territorio e in Italia un passaggio decisivo per dare un contributo importante all'indebolimento del governo.
Nello stesso tempo i referendum del 12 giugno possono modificare ulteriormente e profondamente il corso della politica italiana, referendum ai quali, come noto, Berlusconi ha dichiarato guerra ricorrendo a cavilli formali. Quel che è più grave però è che il messaggio fatto arrivare agli italiani dai telegiornali è quello che il governo sta operando per impedire i referendum e che sostanzialmente i referendum non ci sono più. Tutto questo per indurre gli italiani a stare a casa o ad andare al mare.
Però il pericolo più grande è che proporre una discussione sullo scippo dei referendum, con uno scontro tutto centrato su Berlusconi, rischia di oscurare i contenuti della consultazione e la necessità di mobilitarsi per portare la gente a votare. E tutto questo quando invece il valore aggiunto dei referendum su nucleare e acqua pubblica consiste proprio nella possibilità di discutere sul merito delle scelte. L'urgenza è appunto quella di consolidare la campagna referendaria. Perché i referendum sono decisivi soprattutto per sconfiggere il berlusconismo. I contenuti politici dei quesiti sull'acqua e sul nucleare sono infatti di prima grandezza e una vittoria dei “quattro sì” significherebbe anche riaprire la discussione sulla gestione dei beni comuni a 360 gradi, il rilancio dell'intervento pubblico in termini comprensibili e condivisi e la messa in discussione del complesso delle politiche neoliberiste. Ci sentiamo per questo impegnati ad intensificare a Città di Castello la campagna referendaria, nell'allargarla ben al di fuori dei confini dell'antiberlusconismo, costruendola come vero e proprio intervento politico.

Mauro Alcherigi
La Sinistra per Castello
 

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