"In un Paese che riduce da 2,7 miliardi a 300 milioni gli stanziamenti per le politiche sociali è forte la preoccupazione che si intenda colmare questo vuoto avvalendosi dell'intervento prestato a titolo gratuito dal volontariato".

PERUGIA - "In un Paese che riduce da 2,7 miliardi a 300 milioni di euro gli stanziamenti per le politiche sociali e in cui arretra l'impegno in materia di servizi e di assistenza alla persona, e' forte la preoccupazione che si intenda colmare questo vuoto avvalendosi dell'intervento prestato a titolo gratuito dal volontariato, che deve invece essere integrativo e non sostituire l'intervento pubblico".

Lo ha detto la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini intervenendo stamani all'apertura dei lavori della Conferenza regionale del volontariato, che fino a domani si svolge a San Martino in Campo (Perugia), alla quale prendono parte rappresentanti del mondo del volontariato, amministratori, esperti.

"La tutela dei diritti delle persone e' e deve restare una funzione e responsabilita' pubblica - ha sottolineato la presidente -. Alle associazioni di volontariato, che vanno supportate anche dalle istituzioni ad agire secondo una logica di rete, la Costituzione affida il compito di contribuire allo sviluppo della comunita', riconoscendo la rilevanza sociale della loro attivita'".

Al Registro regionale del volontariato risultano iscritte nel 2010 circa 525 organizzazioni che - e' stato sottolineato - non e' esaustivo della pluralita' di soggetti che compongono il mondo del volontariato. "Una ricchezza di esperienze e capacita' - ha proseguito la presidente della Regione - che si e' dimostrata preziosa anche in queste settimane, nella gestione dell'emergenza dei profughi giunti dal Nord Africa, in cui l'Umbria ha sperimentato un modello innovativo di accoglienza e solidarieta' grazie a una rete diffusa garantita dalle associazioni laiche e cattoliche che si sono unite all'intervento della Regione e delle istituzioni".
 

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