TERNI - Sono necessari incontri con i massimi vertici aziendali della Thyssen e con il Governo italiano per chiarire le prospettive strategiche del Gruppo in Italia. É la richiesta emersa dall'incontro che si è svolto mercoledì 18 maggio tra le delegazioni di Fim, Fiom, Uilm nazionali e di Terni con la presenza di rappresentanti delle Rsu, per esaminare la situazione aperta dal piano di ristrutturazione annunciato da parte di ThyssenKrupp e le necessarie iniziative da mettere in atto.

"La prima questione sottolineata - si legge in una nota congiunta - è la necessità di acquisire tutte le informazioni per comprendere le reali intenzioni della nuova strategia di ThyssenKrupp e tutte le implicazioni che questa potrà avere in tutti i siti, e in particolare in Europa e in Italia, sulle scelte industriali e sull'occupazione complessiva dei lavoratori coinvolti. Non ci convincono infatti - proseguono le tre sigle - le argomentazioni rese pubbliche dall'azienda, dopo il Consiglio di sorveglianza di venerdì 13 maggio, a sostegno di scelte strategiche che possono indebolire la presenza in Europa di produzioni strategiche e di qualità, a partire dagli acciai speciali, necessarie per mantenere un sistema produttivo avanzato e innovativo e migliaia di posti di lavoro qualificati. Per queste ragioni, siamo contrari alla scelta di scorporare, per vendere, il comparto dell'inox".

"Per quanto riguarda l'Italia, si è ritenuto che non siano sufficienti le informazioni avute nell'incontro con la direzione aziendale di Terni e si ritiene necessario chiedere un incontro con l'amministratore delegato di ThyssenKrupp".

"Si è ribadita, inoltre - si legge ancora - la necessità di sollecitare il già richiesto incontro con il Governo italiano - attraverso il coinvolgimento del ministro Romani e della presidenza del Consiglio, con la presenza del gruppo dirigente di ThyssenKrupp per chiarire le prospettive strategiche del Gruppo in Italia che, necessariamente, devono rispettare e applicare fino in fondo gli accordi di programma del 2005, dopo lo spostamento delle produzioni dell'acciaio magnetico; accordi che prevedono lo sviluppo di un polo di eccellenza della produzione di inox a cui tutte le parti, azienda, Governo e istituzioni locali, devono essere vincolate".

Nei prossimi giorni saranno convocate le assemblee in tutti gli stabilimenti del sito di Terni e saranno date informazioni negli altri siti italiani anche delle altre divisioni, ''dichiarando lo stato di agitazione dell'intero Gruppo e chiedendo un mandato a tutti i lavoratori per le successive iniziative di mobilitazione necessarie''.

I sindacati ribadiscono la loro contrarieta' ''alla scelta di scorporare, per vendere, il comparto dell'inox'' e ritengono che per quanto riguarda l'Italia, ''non siano sufficienti le informazioni avute nell'incontro con la Direzione aziendale di Terni''.

''Nel prendere atto positivamente della convocazione da parte della Fem, per il 25 maggio, della riunione delle organizzazioni sindacali di tutti i paesi europei con il coordinamento sindacale di ThyssenKrupp - sostengono Fim, Fiom, Uilm - rimangono comunque da chiarire i rapporti sindacali interni alla Fem e una migliore coordinazione tra i sindacati nei casi di aziende multinazionali che dovranno coinvolgere sullo stesso piano, senza alcuna delega, i rappresentanti sindacali di tutti i paesi coinvolti. A questo proposito, si e' deciso anche che i rappresentanti italiani nel Comitato aziendale europeo richiedano una riunione straordinaria dello stesso Cae per valutare rapidamente, anche in quella sede, la nuova situazione che si e' venuta a creare e le implicazioni in tutti i paesi europei''.
 

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