PERUGIA - Il confronto tra i pendolari e Umbria Mobilità rimane, per ora, congelato. Questo l'esito dell'incontro di ieri durato diverse ore. Sul piatto i problemi sollevati dal Comitato Fcu, ai quali, però, è stato garantito un altro incontro per il prossimo mese.

Dunque nessuna risposta certa alle molte problematiche che da tempo sollevano i pendolari. A conferma di ciò si aggiungono le constatazioni dell'assessore provinciale alla mobilità Luciano Della Vecchia, che ha ribadito la gravità di alcune criticità che affliggono la Fcu.

Oltre al treno delle 14:15 (in partenza da Perugia S. Anna), con il presidente di Umbria Mobilità, Giovanni Fagioli, si è parlato di sicurezza, sovraffollamento, del peso dei ritardi e di molti altri punti posti all'ordine del giorno. Che per il momento, però, dovranno attendere altri trenta giorni per trovare un responso concreto da parte dell'azienda. 

"Noi aspettiamo -dichiara Andrea Moriconi, per il Comitato Pendolari Fcu-, ma dopo questo ulteriore tempo d'attesa, pretenderemo delle risposte immediate ai sei punti che abbiamo messo in evidenza per ciò che concerne le emergenze più impellenti della Centrale Umbra". 

I SEI PUNTI: 

1) eliminazione o, quantomeno, attenuazione dei disagi subiti dagli utenti in ordine al sempre più pressante sovraffollamento di viaggiatori, che si registra soprattutto nelle corse utilizzate dai pendolari, durante le quali viene messo a serio rischio l’incolumità degli stessi;

2) necessità di programmare per tempo e razionalmente l’adeguamento del materiale rotabile, sia esso circolante che fisso, così da evitare carenza di vagoni ed utilizzo improprio di corse sostitutive su gomma;

3) maggiore chiarezza e trasparenza nel programmare il calendario dei lavori da eseguire sul tracciato ferroviario, così da avere tempi certi per la conclusione degli stessi, e necessità che detti lavori vengano prioritariamente eseguiti, ove possibile, nelle ore serali e notturne o comunque in periodi di bassa frequenza da parte degli utenti;

4) revisione degli orari sulla base delle reali esigenze dei lavoratori e, soprattutto, necessità di una effettiva sincronia con le corse di Trenitalia, per facilitare le coincidenze;

5) eliminazione dei ritardi, un fenomeno ormai cronico che, inspiegabilmente e nonostante i tanti proclami, tende a dilatarsi invece che ridursi;

6) necessità di un più puntuale e sistematico controllo dei biglietti ed abbonamenti, per evitare il malcostume del mancato pagamento, fenomeno che comporta perdite considerevoli per l’azienda e costituisce un inaccettabile “schiaffo” per quanti si comportano correttamente.

Condividi