di Nicola Bossi

Al sindaco Wladimiro Boccali,

Mi rendo conto che parlare del centro storico ha stufato anche i santi (anche quelli laici alla Capitini) e spesso chi lo ha fatto - cronisti compresi - lo ha definito (una bolgia infernale di spacciatori e mangiafuoco) neanche fossimo a Caserta Nord, anche se i problemi ci sono. Però le voci di questi giorni, personalmente, le reputo forse un accanimento terapeutico sbagliato nei confronti del grande malato. Se è vero, come sembra, che verranno immesse delle telecamere del Situ - il sistema di controllo degli ingressi al centro storico - anche in uscita, la situazione è destinata a peggiorare su tutti i fronti. Il Situ in uscita vuol dire questo: che alle 22 (massimo alle 22.30 secondo una piccola deroga) chi è entrato al centro deve uscire per farsi riconoscere la targa dal nuovo occhio elettronico. In caso contrario: verbale da 78 euro direttamente recapitato a casa. Il progetto è antico quanto il Situ. I soldi per gli investimenti sono comunitari. Ma la scelta fa male a tutti. L'80 per cento delle persone, nonostante una campagna di informazione, non entrerà al centro storico. Certo può utilizzare i parcheggi a pagamento fuori dalle mura, ma non lo farà. Perchè costano, perchè sono abituati a non fare più neanche cento metri a piedi. E allora non verranno. Niente pizza, ristorante, forse persino negozi anche se gli orari sono diversi. Niente più pub. Persino meno studenti che sempre di più vengono motorizzati dai proprio paesi di origine. Oggi, quei pochi che vivono l'acropoli, sono soliti salire e poi andarsene verso le 2 di notte. Certo parcheggiando spesso dove non si deve. Mi rendo conto che gli ottomila residenti - tra cui io - non hanno spesso il posteggio. E' vero. Ma un centro vuoto fa male a tutti: alle tradizioni, alle casse private, all'Università e alle famiglie. Se in più ci mettiamo che il minimetrò la notte deve stare fermo....allora la frittata è fatta. Lasciamo perdere. Diciamo che è stato solo un rumor. E pensiamo ad altro.

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