PERUGIA - La seconda commissione del consiglio regionale ha proseguito le osservazioni sul programma triennale 2011-2013 per la crescita, l'innovazione e la competitivita' del sistema produttivo regionale, una proposta di atto amministrativo della giunta che culminera' nell'incontro, previsto per il 26 maggio prossimo, con l'assessore Gianluca Rossi, oggi assente per impegni istituzionali ma rappresentato dal dirigente regionale Luigi Rossetti.

L'atto - spiega un comunicato della Regione - consiste nell'elencazione degli obiettivi prioritari del governo regionale per quanto riguarda le politiche per lo sviluppo. Rossetti ha spiegato che l'atto in esame denota una ''forte connotazione rispetto al settore manifatturiero'' ed indica le traiettorie di sviluppo sulla base del Dap (Documento annuale di programmazione): si punta su ricerca, innovazione, consolidamento del sistema produttivo e creazione d'impresa, con il comune denominatore della green economy.

Il finanziamento totale e' di 103 milioni di euro, provenienti dai fondi europei Por Fesr (Programma operativo regionale del Fondo europeo per lo sviluppo regionale), dai fondi statali e dal bilancio della Regione. Prevede, allo stato attuale, 13 milioni per la creazione d'impresa, 21 milioni per il capitolo ricerca e innovazione, 22 milioni e mezzo per la green economy, 35 milioni e mezzo per la promozione ed il sostegno dei processi di investimento, 6 milioni per i servizi innovativi avanzati, 2 milioni per l'internazionalizzazione e 3 milioni per l'accesso al credito e la capitalizzazione d'impresa.

Il presidente della commissione, Gianfranco Chiacchieroni (Pd), ha ottenuto l'inserimento di un emendamento riguardante le proposte ricevute dai professionisti della Fondazione umbra di architettura su progetti di valorizzazione del design per le aziende umbre, con specifico riferimento all'Expo Milano 2015, posto tra le ''nuove progettualita' strategiche e competitive''.

Il capogruppo del Pdl, Raffaele Nevi, ha chiesto la riduzione selettiva dell'Irap, l'estensione delle misure di semplificazione amministrativa e di supporto alla crescita delle piccole imprese, gia' alle prese con la problematica del passaggio generazionale, non solo a quelle artigiane, ma a tutto il sistema delle imprese umbre. Inoltre, per quanto attiene a ricerca e innovazione ha chiesto il ricorso quanto piu' possibile all'Universita' di Perugia e non, genericamente, agli atenei italiani. Ha quindi rivolto delle critiche all'impostazione del documento che ''nonostante l'inserimento della tabella con l'allocazione delle risorse, rimane troppo filosofico e non da' la possibilita' di verificare i risultati, mancando l'analisi di cio' che e' stato fatto fino ad oggi''.

Per Nevi, la Regione deve investire di piu' sulla politica industriale, attingendo risorse anche dal capitolo spesa corrente, mentre ''assistiamo alla resa incondizionata al finanziamento pubblico, con la Regione che fa da 'passacarte' per le risorse europee''. Infine, il capogruppo del Pdl ha espresso ''preoccupazione'' per i nuovi ruoli di Sviluppumbria e Gepafin: della prima ha detto che ''con la 'ricentralizzazione' regionale pare diventata un 'ministero' che gestisce tutto quanto, dall'internazionalizzazione a Umbria film commission, con il rischio di appesantimento delle procedure'', mentre Gepafin ''non ci piace perche' vorremmo potenziare i consorzi fidi''.

Anche Paolo Brutti (Idv) ha rimarcato il fatto che il documento non mostra i risultati ottenuti negli anni precedenti e che le poste in bilancio non sono adeguatamente sostanziate, mentre ''piu' che al quadro d'insieme bisognerebbe guardare ai piani annuali''. Secondo Brutti, inoltre, ''non si puo' guidare il carro dello sviluppo con lo strumento Gepafin, e con quello dei fondi europei, ed il consiglio regionale, commissione in primis, deve essere informato su cosa realmente si ottiene dai bandi europei, vale a dire se producono risultati o se invece li vincono sempre i soliti, e anche quanti sono i vincitori. Insomma, non c'e' un adeguato controllo di gestione''.

Per Orfeo Goracci (Prc), la proposta della giunta contiene ''piu' luci che ombre. E' importante sapere come i 103 milioni di euro verranno utilizzati. Vorrei anche vedere i risultati riguardanti occupazione e investimenti fatti. L'innovazione porta maggiore profitto all'impresa che pero' deve metterci del suo se non ci sono effetti per l'occupazione''. Sul contrasto alle delocalizzazioni, Goracci ha detto che ''deve essere piu' forte'', spiegando che ''se si ricevono finanziamenti pubblici devono esserci riferimenti certi e inequivocabili'', percio' la Regione ''deve essere netta su questo''.

 

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