Tessile/ Proposta di legge di Monni (Pdl) sui percorsi del cashmere
PERUGIA - Mira a favorire interventi integrati per la promozione dell'immagine delle circa 1.700 imprese umbre operanti nel settore del cashmere e dei relativi territori, una proposta di legge del consigliere regionale Massimo Monni (Pdl) presentata stamani con una conferenza stampa.
''In Umbria esistono eccellenze che vanno oltre l'agroalimentare e l'industria: il tessile e' un comparto che deve essere rivalutato e maggiormente considerato'', ha detto il capogruppo regionale del Pdl, Raffaele Nevi. Presenti - riferisce una nota della Regione - anche i consiglieri Maria Rosi e Alfredo De Sio.
Monni ha parlato di ''una proposta mirata allo sviluppo della nostra regione e della sua economia. Sono circa 1.700 - ha detto - le imprese che lavorano nella filiera del cashmere in Umbria e puo' quindi essere realizzato un percorso rivolto anche ad intercettare flussi turistici provenienti dalle regioni a noi vicine e interessati all'acquisto di prodotti di maglieria pregiata. Tutta merce - ha evidenziato il consigliere regionale - fabbricata in Umbria e certificata da marchi di qualita': non si tratta di sostenere un mercato di nicchia o di elite, ma di un nuovo volano per economia e turismo. Una iniziativa a basso costo per la Regione (si tratterebbe di finanziare cartellonistica e materiale pubblicitario) che pero' rilancerebbe l'immagine dell'Umbria''.
''Mi sono confrontato con i sindacati del settore - ha aggiunto - che mi hanno fatto pervenire utili indicazioni e proposte di integrazione che sottoporro' alla Commissione in sede di discussione del provvedimento''. Nelle intenzioni del promotore, la legge - ''Disciplina dei percorsi del cashmere in Umbria'' - ha anche l'obiettivo di garantire il miglior raccordo con i soggetti operanti lungo l'intera filiera produttiva. La proposta e' inoltre finalizzata alla realizzazione di un circuito regionale integrato di interesse economico, culturale e turistico, dove le produzioni di eccellenza costituiscono senz'altro importanti elementi di attrazione.
La ''Disciplina dei percorsi del cashmere in Umbria - e' stato detto - vuole offrire uno strumento che armonizzi varie aree di intervento nel settore (la valorizzazione, la promozione e la commercializzazione; la formazione; l'innovazione; la nascita di imprese e il passaggio generazionale) e che sia in grado di proporre e mettere a sistema gli interventi che sappiano meglio rispondere alle problematiche peculiari del settore''.
Nella relazione si legge che in Umbria imprese del comparto tessile in Umbria sono concentrate per lo piu' in provincia di Perugia e, prevalentemente, nei territori di Perugia, Assisi, Bastia Umbra, Corciano, Magione, Foligno, Spoleto, Citta' di Castello e Umbertide. Le tipologie di produzione prevalenti risultano essere quelle della maglieria (41% delle imprese), delle confezioni (48%), dei tessuti (2,5); il restante 8,5% produce intimo, ricami, biancheria per la casa, stireria, tessuti particolari.
Per quanto riguarda la dimensione aziendale: l'8% ha fino a cinque addetti; circa il 70%, tra i sei e i 20. In termini di fatturato il 29% delle imprese rimane sotto i 250 mila euro; il 2,8% oltre 10 milioni di fatturato. In base a dati Istat, le industrie tessili e dell'abbigliamento, in Umbria, rappresentavano, gia' nel 2000, il 10,1% in termini di valore aggiunto, e all'incirca il 16% in termini di occupazione, sul totale del comparto industriale.

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