PERUGIA - Che la cosiddetta “Riforma Gelmini” non fosse particolarmente democratica né favorevole agli studenti si era già capito. Sin da quando questa è stata presentata in Parlamento si è accesa un aspra protesta in tutti gli atenei Italiani.

I tentativi del Governo di rassicurare gli studenti in ordine al mantenimento della rappresentanza in tutti gli organi accademici si sono dimostrati, nella fase di attuazione della legge, fallimentari.
Proprio in questi giorni, infatti, ci troviamo di fronte ad un gravissimo tentativo di riduzione degli spazi democratici all'interno del nostro Ateneo.

Nell’ultima riunione della commissione che si sta occupando di adeguare lo Statuto dell’Università degli Studi di Perugia alla “Legge Gelmini”, è emersa la volontà di limitare la composizione del nuovo CDA a soli nove membri a fronte di un limite massimo di 11 previsto per legge.

La scelta è in chiara controtendenza rispetto all'indirizzo intrapreso da buona parte degli altri Atenei italiani e si pone in contraddizione con la necessità di garantire una adeguata rappresentatività in quello che diventerà il principale organo decisionale.

In particolare, se tale proposta diventasse definitiva, ancora una volta sarebbero proprio gli studenti ad essere fortemente ridimensionati. L’idea è infatti quella di prevedere un solo rappresentante degli studenti all’interno del CDA.

“Quello che sta accadendo in queste ore è gravissimo” dichiara Federico Fratini, rappresentante della Sinistra Universitaria – UdU in Senato Accademico e membro della Commissione per lo Statuto. “Nell'attuale sistema accademico già gli spazi di vita democratica sono fortemente limitati. Ridurre il numero dei rappresentanti non fa che aggravare la situazione. Ci chiediamo quindi come si possa pensare che un solo componente possa andare a rappresentare gli oltre trentamila studenti dell'Università di Perugia”.

Aggiunge quindi Leonardo Esposito dell'UdU Perugia “La riduzione della rappresentanza è ancora più problematica se pensiamo che c'è anche la possibilità che i membri esterni siano nominati direttamente dal Rettore. Oggi alcune componenti dell'Università stanno lanciando un grave attacco agli studenti e alla rappresentanza democratica nella nostro Ateneo. E' assolutamente necessario sconfessare questo blitz improvviso e intraprendere una nuova discussione nel merito dell'Università che vorremmo, avviando finalmente un percorso che sia veramente ampio e condiviso, anche con la convocazione di un'assemblea d'Ateneo. Siamo fermamente determinati a contrastare l'attacco in atto con ogni mezzo a nostra disposizione”.
 

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