PERUGIA - Anche per il mese di aprile si registra, in Umbria, un aumento delle ore di cassa integrazione complessivamente autorizzate; questo incremento riguarda sia il dato congiunturale sia quello tendenziale. E' quanto rende noto l'Inps dell'Umbria in un comunicato.

Dai 2 milioni di 938.955 di ore autorizzate a marzo scorso si e' passati ai 4 milioni e 16.322 di aprile, con un incremento del 36,6% (dato congiunturale), mentre rispetto al mese di aprile 2010, nel quale furono autorizzate 1.419.125 ore, l'aumento e' stato di gran lunga piu' sensibile. Esaminando analiticamente i dati - spiega l'Inps - emerge che, per quanto riguarda gli interventi ordinari (Cigo), le ore autorizzate sono aumentate del 79,8% rispetto a marzo, e del 50,7% rispetto allo stesso mese di aprile dell'anno scorso.

Questi valori - fa notare l'Inps - celano comunque un differente andamento tra industria ed edilizia per cui si registrano a livello congiunturale un piu' 173,35% per la prima ed un meno 11,8% per la seconda, mentre a livello tendenziale rispettivamente un piu' 95,4% ed un meno 11,8%. Il numero di ore di Cigs (Cassa integrazione straordinaria) autorizzate nel mese di aprile e' pari a 311.049 e risulta in aumento rispetto a marzo 2011 (+16,7%), mentre nel confronto con il mese di aprile 2010 si registra una diminuzione del 12,8%. Anche gli interventi in deroga, per i quali sono state autorizzate 3.188.309 di ore, sono cresciuti rispetto al mese di marzo 2011 del 33,6%. Tutti i settori produttivi, salvo il commercio, manifestano un andamento ancora di crescita.

Analizzando infatti i dati del periodo, emerge che la flessione nelle richieste di cassa integrazione nel primo quadrimestre dell'anno e' scesa solo per la cassa integrazione ordinaria (meno 24%). Per il mese di aprile il tiraggio (ore pagate/ore autorizzate) della cassa integrazione e' pari al 7,7% per la cassa integrazione in deroga e all'82% per la cassa integrazione straordinaria. In calo le domande di disoccupazione che passano dalle 1.088 di marzo 2011 a 879 di aprile 2011 (meno 19,2%), mentre sostanzialmente invariate rimangono le domande di mobilita'

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