L’esito del voto amministrativo di lunedì ha un indiscutibile valore politico generale e parla direttamente anche a noi gualdesi, di fronte alle ultime vicende politiche della nostra Città e nella considerazione di che cosa la sinistra dovrà saper fare da qui in avanti per restituire a Gualdo un governo cittadino democratico, competente ed in linea con le aspirazioni profonde del nostro popolo.
La sconfitta chiara ed incontrovertibile di Berlusconi e l’agonia in cui versa il berlusconismo di cui è stata espugnata la capitale politica, sociale e morale testimoniano che l’Italia migliore sta rialzando la testa e dà il benservito a chi ha condotto questo nostro Paese al declino economico, alla sofferenza sociale, al regresso civile.

Il dato politico che si evince dal voto locale di lunedì è che il vento nel nostro Paese sta cambiando ed incoraggia chi, come noi, in questi due anni di opposizione e nella costruzione del progetto de la sinistra per Gualdo ha osato pensare a come riaprire una partita che sembrava perduta per un tempo indefinito.
La nostra costanza, l’incisività della nostra azione di opposizione, il nostro stesso progetto che traspare nelle battaglie che abbiamo condotto e nelle proposte politiche ed amministrative che abbiamo avanzato in questi due anni hanno fatto sì che anche a Gualdo il vento sia presto cambiato e stia tuttora cambiando, consegnando la vittoria del centrodestra del 2009 al brutto ricordo dei gualdesi, rendendola per tanti di essi che pur avevano riposto fiducia nelle sue mirabili promesse e nelle sue strabilianti presunzioni miracolistiche, una vicenda di cui pentirsi, di cui stracciarsi le vesti e per cui tagliarsi la mano che mosse la matita elettorale.

La sinistra per Gualdo ha presto e bene contribuito a riaprire la partita in questa nostra Città. A Gualdo, il centro destra, o meglio lo strano combinato di berlusconiani, civici e centristi che riuscì a strappare il governo cittadino al centrosinistra più per gli altrui demeriti e contraddizioni che per la qualità della sua proposta politico-amministrativa complessivamente intesa, è oggi in una crisi profonda. Anch’essa, al pari del berlusconismo in tutt’Italia, è in uno stato permanente di agonia, disastrosamente afflitta da scontri politici interni e miseramente fallita su un piano amministrativo che registra scelte profondamente sbagliate, ancorchè antipopolari ed antisociali, approssimazione, incompetenza, arroganza ed insuccessi.
Quello che non si è riusciti a fare nella prospettiva del bene comune dei gualdesi e ciò che si continua a fare nell’interesse delle più piccole e residuali consorterie, si copre con una propaganda stantia e stucchevole, di cui i gualdesi sono radicalmente stufi, tediati.

Il dato che emerge dalla crisi di questa esperienza politica ed amministrativa, sia nel caso di una ricucitura alla meglio dello strappo tra il Sindaco e Sandra Monacelli, sia nel caso contrario di una conclusione anticipata è comunque la prova di incapacità, la sconfitta politica, la prevedibile coda di scontri autodistruttivi, la liquefazione di ogni ambizione a ripristinare nel futuro prossimo una credibilità politica e amministrativa per il berlusconismo di casa nostra e delle sue appendici più o meno civiche di complemento.
Di fronte a questo scenario, nazionale e locale, il centro sinistra di Gualdo non può certo ridursi ad attendere chissà quali esiti dalla verifica tuttora in corso all’interno della maggioranza, nell’eterna e parossistica attesa di un Eone futuro incarnato nella mossa escatologica di Sandra Monacelli che stacca la spina alla Giunta.

Se lo fa, bene, il confronto comune per una nuova Gualdo si può riaprire, altrimenti ciò che è successo nel consiglio comunale di ieri sarà il tratto di una stagione permanente di conflittualità e di tensioni interne ad una maggioranza che ha già dato prova di inconsistenza, senza particolari differenziazioni, chiudendo almeno per quanto ci riguarda, ogni possibilità di interlocuzione. Peccato per Gualdo i cui problemi meritano ben altro spessore politico-amministrativo ed invocano una svolta, ma il risultato politico non cambia: questa Giunta e questa maggioranza sono comunque finite, dei disastri fatti saranno comunque tutti quanti e tutti insieme considerati responsabili e tutti quanti e tutti insieme verranno rispediti a casa. Noi continuiamo a credere e a sollecitare che prima si stacca questa spina e meglio è per la nostra Città, ma al punto in cui siamo giunti più di quello che abbiamo fatto, facciamo e faremo per determinare quest’esito non ci è dato di fare.

Il dato politico emerso nelle elezioni amministrative di lunedì ci indica al contrario la via su come costruire da subito e renderla immediatamente operante un’alternativa credibile, affidabile e praticabile. Il voto ha intanto generalizzato che il centrosinistra, quando vince e dove rischia di vincere anche nei contesti più difficili, per farlo non ha certo bisogno dei voti molto residuali dei centristi o terzopolisti che dir si voglia, smentendo una volta per tutte le fregole politiciste dei presunti politologi da talk show.

Il voto ha poi incontestabilmente sottolineato che nel nostro Paese si sente forte il bisogno di sinistra e si premiano gli uomini e le donne della sinistra di alternativa portatori delle istanze popolari per il lavoro, i diritti sociali e i beni comuni, spesso al di là delle singole appartenenze partitiche, con modalità estranee ai vecchi schemi della politica ed alle vecchie logiche di palazzo e di segreteria, restituendo un protagonismo ai cittadini e ai militanti tra i quali si distinguono i tanti giovani. Questo significa che, di fronte ai loro problemi quotidiani, quelli che attengono il governo delle nostre Città e dei nostri paesi, agli italiani non interessa certo che i candidati ostentino ad ogni passo la patente iperabusata di “riformismo” e mettano su sinistra l’aggettivo di governo.

Le altre lezioni del voto di lunedì utili anche alla nostra Città sono che il centrosinistra deve essere unito nel rinnovarsi, il PD non deve avere la presunzione di autosufficienza e che le primarie, quando fatte bene ed in tempi non sospetti, sono un grande valore aggiunto perché rimettono in circolo energie fresche, frizzanti e positive di partecipazione militante e popolare, rafforzano in modo originale una proposta politica e programmatica, restituiscono vitalità alla coalizione, danno aria fresca agli ambienti chiusi e acqua buona alle paludi in cui troppo spesso si rintana il centro sinistra italiano, in modo autoreferenziale e perdente.
Ecco, tutto questo, nel dare vita a La sinistra per Gualdo avevamo capito per tempo ed oggi tutto questo vogliamo mettere a disposizione del centro sinistra della nostra Città, consapevoli che la ricostruzione di un progetto di alternativa in grado di sconfiggere le destre gualdesi sia largamente a portata di mano purchè da subito si agisca con una proposta politica unitaria e qualificata, del tutto indipendentemente dall’attesa della conversione della Monacelli e dell’esito finale dei suoi giochi e giochetti di palazzo.

Per cominciare si apra subito un cantiere di tutto il centrosinistra per riprogettare politica e pubblica amministrazione locale. Sempre per cominciare, per rendere da subito limpida quella che deve essere una base programmatica e valoriale seria e comune nel nuovo centrosinistra gualdese e per dare forza e rappresentanza alle istanze più profonde di tutti i cittadini ci si impegni insieme a contribuire alla vittoria nei referendum per l’acqua pubblica, contro il nucleare, per l’eguaglianza di fronte alla legge. Un impegno per dare una seconda ed ancor più decisiva spallata al governo Berlusconi, alle sue sciagurate politiche economiche, sociali, ambientali ed energetiche ed ai suoi attacchi alla democrazia. Un impegno nel segno dei beni comuni e dell’interesse generale che avrà degli effetti anche nelle politiche e nelle gestioni dei servizi pubblici locali degli Enti locali.

Un impegno cui la sinistra per Gualdo sta dando corso da tempo, un impegno verso cui la sinistra per Gualdo si concentrerà nelle prossime settimane per dimostrare che anche dalle nostre parti l’Italia migliore rialza la testa, anche dalle nostre parti si alza il vento nuovo del cambiamento per il lavoro, per i diritti sociali, per l’eguaglianza, per la lotta alla precarietà, per i beni comuni e l’ambiente e per la democrazia.
Ovvero, per tutto ciò che ha ispirato la nascita del nostro progetto e per tutto ciò che anima le nostre battaglie di oggi e di domani, per tutto ciò che ha reso possibile la vittoria elettorale di ieri.

Per la sinistra per Gualdo
Gianluca Graciolini


 

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