Dietro le quinte a Castello/ Voto disgiunto? Progetto argina-Bacchetta & friends
di NB-
PERUGIA – Il vero nemico del neo sindaco Luciano Bacchetta non sono stati Sassolini (centrodestra) o Pillitu (Idv e civici) ma il voto disgiunto. Tanto voto disgiunto. Troppo voto qua e di là. E in politica, sopratutto a Castello, nulla accade mai a caso.
Qualcuno aveva un piano? Sembrerebbe di sì. C’è una parte di Pd dell’Alto Tevere che non ha mai digerito il socialista Bacchetta: un gruppo di giovani leoni che si è poi dimesso. Un altro gruppo di non giovanissimi che è ancora rimasto nel partito con il consenso dei vertici regionali.
Per tenere alla catena il socialista Bacchetta, si parla, di un tentativo di dirottare i voti per il sindaco altrove: sponda Polidori (mai alla Pillitu perché ne avrebbe usufruito l’Idv di Dottorini).
Il secondo turno serviva per punire anche l’area Dem di Castello (Caprini-Guasticchi) che aveva visto di buon occhio l’esito delle primarie. Poi però le cose sono andate diversamente: la coalizione ha sì raggiunto il 57 per cento ma Bacchetta ha retto con il 51 per cento. (Polidori ha ottenuto il 5 per cento in più rispetto alla coalizione). L’Area Dem ha eletto due candidati su due: Goracci e Luca Secondi – consigliere provinciale – l’uomo più votato del Pd. La battaglia continua...

Wednesday
18/05/11
11:45
Io fossi in te ricorderei anche che a città di castello il centro-sinistra dopo venti anni ha vinto al primo turno, che i conti a Brutti e dottorini non sono tornati, che chi sceglie la divisione come IdV e SeL perde, che sinistra ecologia e libertà non ha eletto e che il sindaco lo hanno votato le elettrici e gli elettori. A Nocera si perde perchè SeL non riesce a presentare nemmeno una candidatura e l'IdV è stata ufficialmente con ruggiti, ad assisi SeL ed IdV hanno voluto presentare la lista a tutti i costi non eleggendo, a Trevi SeL si è presentata da sola, i motivi sono ancora sconosciuti, e non ha eletto.