Amministrative/ Acli: sfiduciato governo, ma alternativa ancora non convincente
ROMA, 17 MAG - Le elezioni mostrano che ''sono stati puniti gli eccessi''. Da queste e' venuto un ''segnale di sfiducia nei confronti del governo ma si fatica a intravedere un' alternativa convincente''. Cosi' Andrea Olivero, presidente delle Acli, commenta i risultati delle elezioni amministrative. ''Chi ha voluto trasformare la competizione elettorale in una rissa - precisa - ne ha pagato le conseguenze. E' senz'altro una buona notizia per la vita civile e democratica del Paese. Il primo auspicio e' che si recuperi immediatamente, a partire dai ballottaggi, il rispetto delle persone e delle istituzioni. Gli elettori - prosegue Olivero - hanno mandato chiaramente un segnale di sfiducia nei confronti del Governo nazionale, che è parso più impegnato a rincorrere i guai del suo presidente del Consiglio piuttosto che risolvere i problemi delle famiglie e del Paese''.
''Milano in particolare - continua il presidente - doveva essere un plebiscito nei confronti del premier. Gli elettori sembrano invece averlo punito, non sole per le difficoltà del Governo, ma anche per la sua condotta pubblica, e privata, irrispettosa delle istituzioni e delle persone. Stanchi di eccessi e contrapposizioni ideologiche, non solo a Milano, i cittadini hanno premiato profili di credibilità personale e politica, orientati alla soluzione dei problemi reali. Tuttavia, si fatica ancora a intravedere un'opposizione chiara, un' alternativa convincente sul piano nazionale. Anche il 'moderatismo' del terzo polo non paga se non è accompagnato da una proposta politica credibile e praticabile. Questo deve impegnare le forze di opposizione a trovare accordi e alleanze sulla base di proposte concrete e programmi condivisi, a partire dalle riforme di cui il Paese ha urgentemente bisogno''.
Il presidente delle Acli ne sottolinea quattro: un piano nazionale contro la povertà assoluta, un fisco rimodellato a misura familiare, la riforma del mercato del lavoro, la riforma della legge elettorale. ''La parte restante della legislatura - conclude Olivero - può essere il terreno di sfida, per maggioranza e opposizioni, per realizzare queste riforme''.

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