Appennino Servizi, Morroni torna sulla scena del delitto
Ci saremmo aspettati una convocazione di consiglio comunale per discutere della crisi politica ed amministrativa che ha travolto la Giunta Morroni, anche perchè il sole di primavera è finalmente arrivato anche a Gualdo e sta sciogliendo la neve, rendendo a tutti visibile quello che c'è sotto. Al contrario, il Sindaco Morroni è voluto tornare sulla scena del delitto riportando in consiglio la questione dell'acquisto di Appennino Servizi sulla quale si era definitivamente consumato giusto un mese fa il vulnus della maggioranza, quando i monacelliani, abbandonando la seduta, lasciarono la Giunta alla sua cattiva sorte.
Nessun problema, vorrà dire che anzichè prendere atto della fine di questa esperienza amministrativa in virtù di argomentazioni politiche generali lo si farà prendendo ad esempio l'approssimazione e l'irresponsabilità con cui questa Giunta intende tuttora trattare questo singolo tema. Sordo ad ogni richiamo di chiarezza e ad ogni sollecitazione di trasparenza sul bilancio di una società che si vuole acquistare, il Sindaco non ha sentito ragioni e intende tornare su questa scena del delitto con l'obiettivo di confondere le prove e di ripulire le tracce, imponendo l'acquisto ad ESA, l'azienda per i rifiuti di proprietà comunale in gestione autonoma e concorrenziale.
Per giustificare una scelta da noi ampliamente prevista fin dalla seduta del 16 aprile, il Sindaco fa anticipare la convocazione del consiglio comunale da una lettera del partner privato di Appennino Servizi indirizzata a tutti i capigruppo, rivolgendo loro calorosi inviti alla responsabilità, ma senza tuttora dare conto di un bilancio certificato della società.
Per carità, siamo nel campo dei legittimi interessi di chi fa impresa, ma è come se le api facessero pubblicità al proprio alveare e a comprare il miele da loro stesse confezionato.
Strano questo concetto di responsabilità con cui i consiglieri comunali, in questo caso di maggioranza e di opposizione, dovrebbero formarsi un proprio giudizio sulla proposta della Giunta e a cui dovrebbero ispirare il proprio voto. Al contrario, noi crediamo che, trattandosi dei soldi di tutti i cittadini gualdesi, in assenza di condizioni ineludibili come la conoscenza dei conti precisi di questa società, il rischio usuale in fattispecie come queste è che l'operazione si ponga come una socializzazione delle perdite ed una privatizzazione di quegli utili che pur si sono probabilmente accumulati negli anni della gestione.
Il secondo problema, ancora più serio, è che la volontà di procedere all'acquisto del pacchetto societario attraverso ESA, allargandone così il novero delle attività e trasformandola di fatto in una multiutility, potrebbe anche essere una scelta giusta ed un percorso ottimale di sviluppo della municipalizzata, ma non è in questo modo che si può procedere ad una scelta così impegnativa e rischiosa. Non senza un piano di sviluppo di cui si possano conoscere e contribuire a costruire gli obiettivi, non senza una programmazione su cui confrontarsi e su cui deve decidere il consiglio comunale, non senza un confronto con le rappresentanze dei lavoratori della municipalizzata, non senza che prima sia costituita una conferenza partecipativa e di controllo sui servizi pubblici locali da noi più volte invocata, non senza la garanzia che l'ESA possa essere preservata quale azienda a capitale pubblico, quale bene comune dei gualdesi ed ovviamente non senza conoscere nel dettaglio quello che si va ad acquistare.
Non non solo i conti, dunque, ma anche l'oggetto preciso dell'eventuale acquisto, ovvero la gestione del patrimonio locale realizzato con i fondi europei per il turismo, San Guido, infopoint, rifugi ecc., quando è evidente che tuttora sussistono serie problematiche per l'avvio definitivo di queste strutture, problematiche che, per essere risolte, debbono essere rese note.
L'opacità, la mancanza di trasparenza e l'incapacità di questa Giunta, dopo la vicenda delle biomasse, sono un segno caratteristico della sua azione: bastasse il fatto che nella delibera precedentemente predisposta su Appennino Servizi, si pretendeva dal consiglio comunale di acquisire al Comune le quote dei privati solo perchè l'Assessore Pompei si era impegnato in questa scelta nel corso di una riunione del Consiglio d'amministrazione. Saremmo curiosi di visionare il verbale di quell'incontro, se c'è, per capire in base a quale considerazioni un assessore abbia esplicitato questa volontà.
Se il gruppo consiliare di SMS, sposando le ragioni contrarie dell'opposizione, ha avuto delle perplessità la scorsa volta rifiutandosi di votare un simile pasticcio insieme al resto della maggioranza che proprio quel giorno divenne minoranza, la proposta che approderà nel consiglio comunale di lunedì è dieci volte più incredibile, perchè a tutti i vizi della precedente somma ulteriori e più gravi, irricevibili argomenti.
Se Morroni ha deciso di non ingoiare più rospi come nel caso delle biomasse e ha deciso di giocarsi tutto proprio con una prova di forza su Appennino Servizi, noi l'aspetteremo al varco e stiano tranquilli i cittadini di Gualdo che rispediremo anche stavolta al mittente questa arroganza. Appennino Servizi sarà il pallone incandescente che riuscirà a perforare il muro di gomma della Giunta Morroni e dimostrerà anche a chi fa di tutto per esorcizzare e nascondere la sua crisi che non sarà più possibile continuare a tenere la nostra Città su un ciglio di un baratro politico ed amministrativo, in uno stato surreale di sospensione permanente e di inconsistente immobilismo in cui è stato ridotto il governo cittadino di Gualdo.
Per la sinistra per Gualdo
Gianluca Graciolini

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