Thyssen/ Politica e istituzioni per il polo ternano: governo non stia a guardare
Numerose la reazioni venute dal mondo della politiche e dalla istituzioni locali riguardo alla decisione della ThyssenKrup di scorporare il ramo inox, una decisione che soinvolge inevitabilmente il polo siderurgico ternano, sollevando ansie riguardo in specie al mantenimento degli attuali livelli occupazionali in una realtà già pesantemente colpita dalla crisi che ha investito il polo chimico. Ne risssumiamo qui di seguito alcune:
Fassina (Pd): il governo non resti a guardare - ''Le scelte della multinazionale ThyssenKrupp definite oggi a Berlino interessano direttamente lo stabilimento di Terni, una realta' gia' segnata dai problemi della chimica. Le prospettive dello scorporo e della vendita non sono cosi' chiare e rassicuranti come il management dell'azienda tende a rappresentare. Chiediamo al governo e in particolare al ministro Romani di non restare a guardare''.
E' quanto afferma Stefano Fassina, responsabile economia e lavoro del Pd. ''Gli chiediamo di convocare al piu' presto l'azienda ai massimi livelli - prosegue Fassina - e di coinvolgere le amministrazioni territoriali umbre per conoscere e valutare i programmi industriali di ThyssenKrupp al fine di evitare ricadute industriali ed occupazionali negative''.
''Chiediamo anche al vice-presidente della Commissione Europea e Commissario all'Industria on. Tajani - conclude l'esponente del Pd - di seguire in prima persona una vicenda che oltre all'Italia investe altri Paesi europei e segna il futuro di un pezzo importante dell'industria europea''.
Di Girolamo e Polli chiedono garanzie per il Polo d’eccellenza ternano - Chiedono garanzie sui livelli occupazionali del sito di Terni e sulle sue prospettive future il sindaco della citta' umbra Leopoldo Di Girolamo e il presidente della Provincia Feliciano Polli dopo la decisione della ThyssenKrupp di scorporo del settore inox.
''La salvaguardia del polo siderurgico integrato ternano - sostengono Di Girolamo e Polli in una nota congiunta -, la tutela dell'occupazione e le garanzie per le prospettive future dell'azienda di viale Brin sono gli assi portanti attorno ai quali la comunita' ternana, le forze sociali, le istituzioni locali e regionali sono fermamente attestati mentre si aprono scenari nuovi. Sotto questo profilo va registrato l'impegno di massima affinche' siano garantiti, anche nell'ipotesi di una eventuale vendita degli impianti, 'il futuro dei siti e dei posti di lavoro'. E' altrettanto evidente che si e' aperto un percorso rispetto al quale le istituzioni umbre e ternane, assieme al Governo nazionale, dovranno essere messe in condizione di acquisire prontamente tutte le necessarie informazioni sui piani della multinazionale per l'operazione annunciata che, in ogni caso, dovra' ricevere un'attenzione e assumere una rilevanza di carattere nazionale coinvolgendo in prima persona il Governo italiano: il polo siderurgico integrato di Terni e' infatti un'eccellenza produttiva del nostro Paese con una valenza di livello internazionale, e riteniamo ci siano le condizioni - concludono Polli e Di Girolamo - perche' possa continuare a rappresentare uno dei motori del nuovo sviluppo competitivo e ad alto contenuto innovativo del nostro territorio, dell'Umbria e del sistema-Italia nel suo insieme''.
Brutti (Idv): “Lo scorporo è un pessimo segnale e va preso con tutta la gravità del caso” - ''L'acciaio di Terni va al miglior offerente. E' un pessimo segnale da prendere con tutta la gravita' del caso'': cosi' Paolo Brutti, segretario regionale Idv.
''Non c'e' mobilitazione che tenga - afferma Brutti in una nota -, il fatto che l'accordo sia stato firmato dai lavoratori tedeschi significa che il governo Merkel ha dato ampie garanzie alle maestranze locali, lasciando le autorita' italiane all'asciutto. Da questi episodi si misura la totale inconsistenza del governo Berlusconi e quanto incida sui nostri destini la pessima fama del nostro premier. Oggi e' stata la Merkel a fare 'cucu'' a Berlusconi ma stavolta c'e' davvero poco da ridere. E' una grossa tegola per la nostra regione - conclude Brutti -, un motivo in piu' per intraprendere scelte forti e rigorose''.
Marini e Rossi: coinvolgere le istituzioni sullo scorporo inox - "Intendiamo chiedere al piu' presto di essere messi al corrente direttamente dal management della Thyssen Krupp dei dettagli dell'iniziativa di scorporo con vendita della divisione Stainless Global, annunciata oggi a Berlino al termine del Consiglio di sorveglianza del gruppo TK, visto che uno dei principali siti produttivi di acciaio inox e' quello di Terni". E' quanto affermano in una nota la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, e l'assessore regionale allo Sviluppo economico, Gianluca Rossi.
"Riteniamo che le istituzioni regionali e locali umbre, assieme allo stesso ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani - aggiungono -, debbano essere al piu' presto informati di quali sono i piani specifici del Gruppo TK per la realizzazione dell'annunciato scorporo. A questo punto deve muoversi anche la diplomazia italiana affinche' siano i rappresentanti al piu' alto livello del 'board' della Thyssen Krupp a fornire precisi dettagli dell'operazione al Governo italiano e, quindi, alle istituzioni umbre".
"La strategicita' del sito di Terni - proseguono - e' di enorme rilevanza per l'industria siderurgica nazionale e per l'intera economia regionale. L'annuncio di una tale operazione, che prevede oltretutto la vendita di tutto il ramo 'inox' - concludono Marini e Rossi -, richiede da parte italiana la massima attenzione affinche' l'esito di questo imminente processo di scorporo non danneggi gli interessi nazionali, della collettivita' e dell'economia umbra e prima di tutto dei lavoratori".
Sindacati Terni: ignorato il confronto con le parti italiane - ''Inaccettabile che il piano sia stato discusso solo con le organizzazioni sindacali tedesche ignorando il confronto con le parti italiane'': e' quanto affermano unitariamente le segreterie territoriali di Fim, Fiom, Uilm, Fismic e Ugl e la Rsu di Tk-Ast di Terni, dopo l'approvazione da parte del Comitato di sorveglianza della Thyssenkrupp dello scorporo dell'area inox dal gruppo.
''Le organizzazioni italiane - spiegano i sindacati - non intendono delegare la propria rappresentanza e volonta' di confronto e trovano particolarmente sgradevole che altri abbiano deciso sulle sorti delle produzioni anche italiane''.
Ribadendo ''l'importanza del sito ternano, della sua integrita' e del suo ruolo strategico per le produzioni tutte, i livelli occupazionali e il mercato mediterraneo'' le rappresentanze dei lavoratori chiedono di ''attivare un incontro con le istituzioni locali e Regione dell'Umbria per definire una strategia politico sindacale in grado di conservare il sito ternano ed insieme attivare il confronto con il Governo nazionale''. ''Riteniamo necessario infine - concludono - attivare una importante politica di alleanze in grado di proteggere l'eccellenza ternana''.
A partire dalla prossima settimana, come gia' stabilito dopo il primo annuncio dello scorporo fatto nei giorni scorsi, sono previste assemblee dei lavoratori all'interno del sito per discutere sulle iniziative da intraprendere. ''Il nostro obiettivo - spiega il segretario generale della Fiom di Terni, Attilio Romanelli - e' quello di cercare di legare il piu' possibile l'azienda al territorio. E' ovvio che pero' la preoccupazione sia forte nel momento in cui si parla di una multinazionale le cui scelte sfuggono al controllo''.
Nonostante le rassicurazioni da parte del Comitato di Sorveglianza su eventuali riduzioni di organico si dice preoccupato anche il segretario provinciale della Fim- Cisl Celestino Tasso. ''Non mi fido - spiega - perche' ho vissuto altre vertenze e sono rimasto scottato. Fino a che anche noi non vedremo questo piano, e cosa comporta, non potremo essere tranquilli''.
Damiano (Pd): il governo pretenda garanzie per i livelli occupazionali - ''La decisione del consiglio di sorveglianza della ThyssenKrupp di scorporare l'attivita' dell'acciaio va valutata con grande attenzione. Il problema degli assetti societari puo' essere considerato secondario solo a condizione che rimanga forte ed inalterata la vocazione industriale e non siano messi in discussione i livelli occupazionali. La produzione di acciaio inox a Terni e' di eccellenza, strategica e redditizia''.
Cosi' il capogruppo del Pd nella commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano che aggiunge: ''deve essere garantita la prosecuzione dell'attivita' perche' il territorio non puo' pagare le conseguenze di scelte prese in altri paesi dalla multinazionale. In particolare per quanto riguarda Terni va anche considerato che la crisi del polo chimico e della Basel, altra multinazionale, incide pesantemente sul futuro della comunita' locale. Il governo deve intervenire per chiedere alla Thyssen gli opportuni chiarimenti sulle scelte compiute e sulle loro ricadute: e' tempo di riprendere un'iniziativa sui temi della politica industriale''.
''Cosi' come analogamente a quanto avviene in Germania con i comitati di sorveglianza e' giunto il momento di dotare l'Italia di un modello di partecipazione dei lavoratori alle scelte strategiche delle imprese'', conclude Damiano.

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