Sentenze - Fabiani e Di Nucci condannati per proiettili contro Lorenzetti
TERNI -Tre anni e otto mesi di reclusione a Michele Fabiani e due anni e mezzo ad Andrea Di Nucci sono stati inflitti oggi dalla Corte d'assise di Terni per avere fatto parte di una cellula di ispirazione anarco-insurrezionalista denominata Coop-Fai.
I presunti anarchici spoletini Fabiani e Di Nucci sono stati ritenuti responsabili della lettera di minacce con tanto di proiettili inviata a Maria Rita Lorenzetti, allora presidente della Giunta regionale dell'Umbria. Fabiani, filoso e politologo, è considerato l' organizzato la presunta associazione con finalità di terrorismo di stampo anarchico-insurrezionalista, mentre agli altri tre di averne partecipato (Polinori e Corrias sono stati pero'' assolti). Altri componenti dovevano rispondere di danneggiamento e scritte offensive verso istituzioni e forze dell'ordine.
''Una sentenza ingiusta con la quale sono state condannate piu' le idee che i fatti'': cosi' l'avvocato Carmelo Parente, difensore di Michele Fabiani, commenta la sentenza della Corte d'assise di Terni per il ventiquattrenne spoletino. ''La tesi del pm ha retto in parte - ha detto Parente - di sicuro non c'e' nessuna associazione terroristica visto che due degli imputati sono stati assolti da questa accusa''.
''Abbastanza soddisfatto'' della sentenza e' invece l'avvocato Andrea Moroni, difensore di Andrea Di Nucci. ''Ci sono state riduzioni importanti e consistenti - ha aggiunto - rispetto a quanto chiesto dall'accusa. Dovremo leggere attentamente le motivazioni poi probabilmente presenteremo comunque appello''.
Soddisfatto dalla sentenza l'avvocato Francesco Falcinelli, che insieme alla collega Valia Fedeli, ha difeso Dario Polinori. ''E' stata riconosciuta - ha affermato Falcinelli - la sua assoluta estraneita' all'associazione terroristica. Confermando cosi' la sua sempre dichiarata lontananza ideologica e comportamentale rispetto a ogni condotta violenta. La condanna riguarda un episodio di danneggiamento comune, scevro da qualsiasi collegamento con finalita' terroristiche''.
Soddisfazione ''moderata'' invece per l'avvocato Paolo Feliziani, difensore di Damiano Corrias. ''Rispetto ai rischi che potevamo correre e' andata bene - ha sostenuto -, pero' l'impianto del pm ha retto e questo mi lascia perplesso. Ora aspettiamo di leggere le motivazioni''.

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