di A. T. -

TERNI - Seduta rinviata per mancanza di numero legale. Questo il trsite esito dell'ennesima giornata tormentata a Palazzo Spada, dove la coalizione di centro-sinistra "ha inteso -si apprende da una nota- non garantire il numero legale per l'effettuazione del consiglio comunale per rispetto verso le istituzioni".

I gettoni di presenza invece si. Quelli sono stati raccolti dai consiglieri che in 15 hanno risposto al primo e al secondo appello. Così la pensano gli esponenti del centro-destra, che parlano di "un'altra pagina indecente scritta dalla maggioranza", ancora raccolta attorno al sindaco per trovare la quadra dopo le sue dimissioni.

“Come risaputo – si legge ancora nella nota della maggioranza - nella seduta del 3 maggio il sindaco Leopoldo Di Girolamo ha inteso rimettere il proprio mandato ed aprire una verifica. Di seguito a questo gesto il lavoro delle Commissioni consiliari è stato sospeso e così pure, a nostro giudizio, deve essere per il Consiglio comunale. Sarebbe infatti del tutto improprio discutere atti politici che richiedano impegni e responsabilità al sindaco in presenza di una crisi in corso. Il rispetto della potestà delle istituzioni dovrebbe rappresentare un patrimonio comune alle forze politiche e non essere utilizzato per interessi di parte. Confermiamo comunque l’impegno a discutere gli argomenti oggi all’ordine del giorno immediatamente dopo la soluzione della crisi ed il voto sul bilancio".

Passi per i panni sporchi che, come risaputo, devono essere sempre "lavati in casa", ma quello che al Pdl proprio non va giù è stato l'iter di riposta all'appello del Consiglio che ha visto alternarsi i consiglieri di maggioranza tra il primo e secondo appello. “Un’ennesima testimonianza – dichiarano i consiglieri del Popolo della Libertà - che per il bene della città questa esperienza del centro-sinistra non deve continuare”.

Continuano, comunque, i lavori di riconciliazione attorno a di Girolamo, che , come ha già ribadito più volte, "rimane ferma la volontà di ricomporre pittosto che rompere".

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