Thyssen, arrivano le scuse di Confindustria. Boccuzzi (Pd): "Non finisce qui"
TORINO - ''Scuse accettate, ma l'episodio dell'applauso non e' chiuso'': cosi' l'on. Antonio Boccuzzi, unico sopravvissuto tra gli operai rimasti coinvolti nell'incendio dell'acciaieria ThyssenKrupp di Torino nel dicembre 2007, risponde al direttore generale di Confindustria Giampaolo Galli. Boccuzzi era presente alla trasmissione 'Coffee Break' andata in onda stamani su La7. '
'Ho apprezzato in diretta - ha detto - sia le scuse, sia la comunicazione che la presidente Emma Marcegaglia vuole incontrare i familiari delle vittime. Ma voglio ancora capire le vere ragioni di quell'applauso e trovo indelicato anche che il ministro Maurizio Sacconi si sostituisca ai familiari dicendo che l'episodio e' chiuso''. Sulle ragioni dell'applauso della platea di Confindustria ad Harald Espenhahn, amministratore delegato della ThyssenKrupp condannato a 16 anni e mezzo di reclusione in primo grado per omicidio volontario con dolo eventuale, Boccuzzi dice di voler vedere piu' chiaro.
''C'e' chi dice - spiega - che l'applauso e' scoppiato perche' l'azienda ha deciso di mantenere gli impegni sul territorio di Terni. Ma non credo che sia cosi': la ThyssenKrupp, nell'ultimo periodo, sta mostrando di volere dismettere l'acciaio inossidabile di cui fa parte anche Terni. Allora e' stato un applauso a che cosa? Sicuramente resta un gesto da condannare e fuori luogo''. Boccuzzi rivolge quindi l'invito a ''non soffermarsi alle scuse. Vogliamo capire e comprendere. I familiari delle vittime hanno bisogno di capire le ragioni di quell'applauso, poi - conclude - potranno decidere se accettare le scuse o meno''.

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