Il Prc di Perugia esprime soddisfazione per il voto del Tribunale costituzionale spagnolo che ha sancito la legittimità di Bildu, la formazione politica della sinistra indipendentista dei Paesi Baschi, a partecipare alle prossime elezioni per le comunità autonome (le nostre regionali) del prossimo 22 maggio.

Per la prima volta dal 2003 tutte le forze politiche potranno partecipare al voto, e il popolo basco potrà finalmente esprimere il proprio sostegno a una parte importante della società e della politica che era stata duramente repressa dalle leggi speciali che avevano portato alla dichiarazione di illegalità costituzionale per Batasuna, la tradizionale forza politica della sinistra indipendentista basca.

Con il voto del 6 maggio scorso finisce così una profonda ferita per la democrazia dello stato iberico, che aveva proibito alla sinistra “abertzale” (patriottica) di presentarsi alle elezioni municipali e per le comunità autonome mettendo fuorilegge tutte le sigle presentatesi - tranne due occasioni (2005 e 2007) in cui si presentò come Azione nazionalista basca e come Partito comunista delle terre basche, che da forza sconosciuta raggiunse oltre il 13% dei consensi – perché secondo la magistratura spagnola rappresentavano la ricostituzione di Batasuna, bandita come organizzazione presente nella lista nera delle formazioni terroristiche.

La decisione è stata sofferta: in prima istanza il sommo tribunale si era concluso con un pareggio, rimandando al plenum l’ultima parola. E su di essa probabilmente pesa la scelta di Eta di dichiarare, ed effettivamente rispettare, da mesi una tregua unilaterale e la cessazione delle azioni armate.

Auguriamo ai compagni di Bildu una importante affermazione elettorale e salutiamo con estrema soddisfazione una vittoria della partecipazione democratica: da fine maggio una parte importante e popolo basco potrà ripartecipare alla dialettica politica istituzionale e portare le istanze di autodeterminazione e di migliormaneto sociale in un consesso da troppo tempo chiuso alla sinistra indipendentista per una forte volontà di repressione centrale degli spazi di critica e di partecipazione democratica.

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