Emigrazione/ Conclusi lavori del “Cre”; soddisfazione per lavoro Regione Umbria
PERUGIA - “Piena soddisfazione” per il lavoro svolto nel 2010 e negli anni precedenti dalla Regione Umbria a favore dei lavoratori umbri emigrati e delle loro famiglie è stato espresso oggi, a conclusione dei lavori, dal Consiglio regionale dell’emigrazione (CRE).
L’assemblea dei rappresentanti delle Associazioni degli umbri all’estero, riunita a Palazzo Donini per indicare le proposte da includere nel Piano di attività 2011, ha approvato all’unanimità un documento in cui si chiede alla Giunta regionale di realizzare, anche nel 2011 e 2012, le Conferenze continentali dei giovani. L’obiettivo è quello di riflettere sull’associazionismo e sul ruolo delle giovani generazioni, con l’auspicio che tali appuntamenti possano concludersi con una Assemblea generale, a Perugia, dei rappresentanti dei giovani di origine umbra e delle rispettive associazioni.
Nel sottolineare l’importanza del legame con le istituzioni umbre, le Associazioni degli umbri hanno, tra l’altro, ribadito la disponibilità delle comunità all’estero a collaborare con le attività della Regione in materia di relazioni internazionali, partenariati territoriali, cooperazione allo sviluppo, promozione dell’Umbria all’estero. Alla Giunta regionale è stato chiesto di proseguire, compatibilmente con le risorse di bilancio a disposizione, nella realizzazione delle attività finora svolte ed è stata sostenuta l’opportunità di realizzare una pagina facebook del Consiglio Regionale dell’Emigrazione che possa, più del sito istituzionale, offrire a tutti la possibilità di comunicare e ricevere informazioni. Il Cre ha inoltre espresso parere favorevole sulla impostazione dei programmi di presentati dalle associazioni Arulef, Associazione degli Umbri di Bruxelles, Umbri nel Mondo, Arulef La Louviere Bruxelles.
Nella convinzione, dettata dall’esperienza degli umbri all’estero, che l’emigrazione italiana abbia potuto svilupparsi con successo soprattutto in quei paesi che hanno saputo cogliere gli aspetti positivi del fenomeno, il CRE ha infine ribadito “che una politica mirata di accoglienza non può che essere più lungimirante di quella guidata dalla logica dei respingimenti”.

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