di Franco Tomassoni*Assessore Bilancio -

Il federalismo è un tema sul quale ci dovremo confrontare ed affrontare in maniera il meno ideologica e strumentale possibile. Il cambiamento culturale che stiamo vivendo non deve riguardare soltanto la politica,
ma ogni soggetto attivo operante all'interno della società. Lo Stato federale non è stata una invenzione della Lega, non è una invenzione recente, si tratta di un sistema democratico che funziona e ha funzionato da tempo in tantissimi altri Stati.

Ma per costruire un sistema di tipo federalista, bisogna avere chiari due concetti: l’unità dello Stato come prerogativa del federalismo, che il federalismo sia solidale, che tutti i territori, cioè, siano messi nelle stesse condizioni di partenza. Per costruire un sistema federalista serio è necessaria una riforma di tipo istituzionale. Nel nostro paese invece il federalismo è stato costruito attraverso la manovra finanziaria. Il federalismo fiscale comporta grandi difficoltà, non sappiamo quando arriveranno i decreti attuativi, non sappiamo come funzionerà a livello operativo.

Sembra debba essere la Regione il terminale referente del decentramento fiscale, e che a sua volta dovrà ripartire i compiti con le altre istruzioni territoriali. Si parla di premialità nei confronti delle Regioni che riusciranno a combattere l’evasione fiscale, ma lo Stato non può scaricare l’intera responsabilità del prelievo se nel contempo non diminuisce la propria pressione fiscale. Altro serissimo problema è che la Regione difficilmente potrà farsi carico di eventuali disastri di tipo ambientale senza la solidarietà dello Stato nazionale. L’Umbria, non solo ha i conti in ordine, ma anche la coscienza, perché a differenza di molte altre regioni arriviamo all’appuntamento con il federalismo fiscale con bilanci in ordine e sempre formulati e costruiti a invarianza fiscale, senza ricorrere a nuove tasse o all'aumento di aliquote regionali per fare fronte alla spesa.

L’incidenza della spesa sanitaria in una regione rappresenta la quasi totalità del bilancio regionale, l'Umbria, anche in questo settore ha i conti a posto grazie anche alla politica delle riforme come la diminuzione del numero dei plessi ospedalieri e di altri elementi che riguardano l’architettura istituzionale della sanità. Il nostro sistema sanitario è ai primi posti nel sistema Paese. Abbiamo anche avviato la riforma endoregionale e quella della semplificazione, importantissima per le nostre imprese. La diminuzione della spesa corrente e soprattutto quella del personale ha rappresentato, per noi, una priorità. Il nostro obiettivo è di efficentare la macchina pubblica attraverso la informatizzazione, la razionalizzazione dei servizi.

Necessario è il contenimento della spesa pubblica. Serve un'azione di grande coesione e di solidarietà istituzionale. L’Umbria, per la sua storia, e per quanto è riuscita sempre ad esprimere, ha il diritto di vivere perché ha dimostrato di avere capacità sia da un punto di vista politico che sociale. L'Umbria, in Conferenza Stato – Regioni, spesso è riuscita ad evidenziare le proprie capacità.

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