Crescono poco gli stipendi e sempre meno dell'inflazione
Il rialzo tendenziale dei salari è più basso del costo della vita: 2 per cento contro 2,5. Contratti: 4,9 milioni i lavoratori in attesa del rinnovo, in netta riduzione rispetto al mese precedente
Le retribuzioni a marzo hanno registrato un aumento del 2% rispetto allo stesso mese del 2010. Lo rileva l'Istat, ricordando che il tasso d'inflazione annuo, sempre a marzo, è stato del 2,5%. Quindi il rialzo tendenziale delle retribuzioni è stato inferiore a quello dei prezzi al consumo. Su base mensile la crescita delle retribuzioni si attesa al +0,2%. Nella media del primo trimestre 2011, invece, l'indice, su base annua è salito del 2,1%.
I settori che a marzo presentano gli aumenti maggiori rispetto a un anno prima sono: edilizia (4,6%), militari e difesa (4,3%), forze dell'ordine (4,0%), agricoltura (3,8%). Gli incrementi più contenuti riguardano, invece, fa sapere sempre l'Istat, i comparti ministeri e scuola (entrambi 0,6%), regioni e autonomie locali e servizio sanitario nazionale (0,7% per tutti e due i contratti).
Sempre a marzo, risultano in attesa di rinnovo 38 accordi contrattuali, relativi a circa 4,9 milioni di dipendenti. La quota di dipendenti che aspettano il rinnovo è pari al 37,8%, con una decisa riduzione rispetto al mese precedente (52,6%). Il calo deriva dai rinnovi registrati nel mese di marzo, quelli per gas e acqua (aziende municipalizzate e private) e commercio.
In media, i mesi di attesa per i lavoratori con il contratto scaduto a marzo sono 15,2. Sui questo terreno, precisa l'sitituto di ricerca, si registra in significativo aumento rispetto a febbraio, quando erano 10,8. L'attesa media calcolata sul totale dei dipendenti, sempre a marzo, è di 5,7 mesi, invariata rispetto al mese precedente.
Fonte: rassegna.it

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