di Damiano Stufara, presidente regionale gruppo Prc-Fds

PERUGIA - “Il presidio di lavoratori e rappresentanti aziendali contro il decreto “ammazza-rinnovabili”, svoltosi ieri a Terni, prova ancora una volta la lontananza sociale, politica e culturale dell'attuale Governo dalla realtà in cui versa da tempo il nostro Paese”. Lo afferma il capogruppo regionale di Rifondazione comunista – Federazione della sinistra Damiano Stufara, evidenziando che con quella mobilitazione “viene confermato ciò che era già stato denunciato nel Consiglio regionale dello scorso 12 aprile, ossia che il Governo sta di fatto bloccando un settore, quello delle rinnovabili, che più di altri ha dato prova di vitalità, riuscendo a conseguire brillanti risultati in una fase di profonda crisi quale quella attuale”.

Per Stufara ancora una volta “le indicazioni provenienti dalla Comunità europea in merito agli incentivi per l'energia 'verde' diventano l'occasione per scelte lobbistiche e contrarie all'interesse nazionale. Ancora una volta il settore energetico, da decenni privo di una regolamentazione nazionale, diviene terreno di scorribande, in cui si verificano le più dannose convergenze fra politica ed economia, che si traducono puntualmente nel 'partito dei rigassificatori', nel 'partito dell'atomo' e nel 'partito degli inceneritori'. Non a caso – sottolinea il consigliere regionale - mentre scatta la tagliola sulla green economy, in Italia l'incenerimento dei rifiuti è equiparato per legge all'energia eolica, geotermica o solare, riducendo ulteriormente la quota di incentivi destinata alle vere fonti rinnovabili”.

Il Gruppo consiliare di Rifondazione Comunista per la Federazione della Sinistra, conclude Stufara, “esprime la sua vicinanza ai lavoratori del settore, colpiti da una scelta che più di altre appare assurda ed antistorica, anche alla luce della sfida da poco intrapresa con la re-industrializzazione del polo chimico di Nera Montoro. Serve uno sforzo unitario delle istituzioni locali, delle forze del lavoro e dei rappresentanti delle aziende del settore per favorire la costituzione di un regime d'incentivazione certo e razionale, facendola finita una volta per tutte anche con la truffa della termovalorizzazione”.
 

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