ROMA - ''I capitali sfuggiranno all'estero, a rischio c'e' un'intera filiera''. L'allarme arriva da uno dei tanti imprenditori che sta partecipando al sit-in 'Non spegnete il sole', organizzato davanti al ministero dello Sviluppo economico. Il suo nome e' Spartaco Franconi ed e' l'amministratore delegato della Terni Research. In piazza, insieme ai lavoratori del settore fotovoltaico, ci sono diverse sigle sindacali (Cgil, Cisl), Legambiente, i Verdi, Federazione della Sinistra, Sinistra Ecologia e Liberta' ed altre associazioni. ''C'e' stata gia' una presa di posizione degli investitori e delle banche straniere che stanno spostando i loro investimenti su altri mercati - spiega Franconi - perche' in Italia non c'e' piu' visibilita' delle 'tariffe incentivanti'''. ''La nostra azienda rischia di fermarsi - gli fa eco l'ad di un'altra azienda, la Juwi di Verona, Marco Margheri - perche' questo decreto non da' continuita' al settore del fotovoltaico e quindi gli investitori preferiscono guardare altrove. A fronte del gap introdotto sulla potenza installabile - prosegue - in Italia non c'e' piu' la sicurezza che gli investimenti fruttino, perche' accedere agli incentivi diventera' una lotteria''. Alcuni manifestanti espongono una fotografia del ministro dell'Economia con la pistola puntata e la scritta: ''Tremonti punta sulle rinnovabili'', mentre una lavoratrice stesa per terra davanti all'ingresso del palazzo simula la morte e su un cartello sopra di lei si legge: ''Ci avete tolto tutto, volete anche il nostro sangue?''. ''Siamo qui per chiedere il prolungamento degli incentivi per il fotovoltaico - dicono due lavoratori dell'Ecoware di Padova, Vincenzo e Marco - lo facciamo per l'ambiente ma anche per non doverci trovare senza lavoro''.

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