TORINO - ''Ma se fossero stati i vostri figli, i vostri nipoti, a essere in quelle tombe, pensereste le stesse cose?'': e' la replica di Grazia Rodino', madre di Rosario Rodino', morto nel rogo del 6 dicembre 2007 nello stabilimento di Torino della ThyssenKrupp, alle dichiarazioni di Leopoldo Di Girolamo e Feliciano Polli, rispettivamente sindaco e presidente della provincia di Terni, che avevano espresso dubbi sulla sentenza di condanna dei vertici dell'azienda.

''La rabbia - dice Rodino' a R101 - non si e' ancora attenuata. Siamo molto arrabbiati per le cose che abbiamo sentito. A queste persone voglio dire: ma se fossero stati i vostri figli, i vostri nipoti, ad essere in quelle tombe, pensereste le stesse cose? Non si dovrebbero preoccupare della chiusura dell'azienda, ma dei controlli e della sicurezza''.

A proposito del figlio Rosario, vittima del rogo, Grazia Rodino' aggiunge che ''nell'ultimo periodo era sempre triste, non usciva piu'. Diceva: 'prima o poi scoppia qualcosa li' dentro, non si salva nessuno'''.
 

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