Da oltre 3 anni è drammaticamente aperta la vertenza Antonio Merloni, che nel nostro territorio, oltre ai 1.000 dipendenti diretti di Gaifana, coinvolge in una crisi ampia e sempre più larga tutta la fascia appenninica.

Tenendo conto dell’indotto, della crisi dell’edilizia, accentuata dal fatto che in quella realtà si è completata la fase della ricostruzione dopo il sisma del ’97, della ceramica di Gualdo Tadino, in una area ampia che va da Gubbio a Nocera Umbra, su 70mila abitanti sono in discussione oltre 3mila posti di lavoro, e quindi in quella realtà oltre ad una crisi economica ci sono evidenti segnali di messa in discussione della coesione sociale e questo richiede la dovuta attenzione e una conseguente iniziativa.

Nell’incontro che si svolgerà il 27 aprile al Ministero della attività produttive dovrà essere verificata la congruità dell’unica manifestazione di interesse vincolante accettata e che è rappresentata dall’iraniana M.M.D., la CGIL dell’Umbria chiederà chiarezza e impegni precisi al Governo nazionale su due aspetti fondamentali:

1. un piano industriale serio e credibile;
2. il mantenimento e la difesa dei livelli occupazionali in tutta l’area della fascia appenninica.

Questo comporta secondo noi l’attivazione e la piena funzionalità dell’accordo di programma sottoscritto dal Governo nazionale con la Regione Umbria e la Regione Marche.

E’ evidente che tenendo conto dell’esito dell’incontro del 27 aprile e dei conseguenti impegni che dovrà assumere il Governo nazionale valuteremo, auspicando una necessaria azione unitaria, le azioni e le iniziative che dovranno essere sviluppate per mantenere il lavoro, le attività produttive e le prospettive di una realtà importante come quelle dell’area interessata alla vertenza Antonio Merloni.

La CGIL chiederà risposte all’altezza dei problemi aperti e svilupperà tutte le iniziative perché queste risposte arrivino in tempi certi e definiti.

Mario Bravi - Gianfranco Fattorini
CGIL Regionale dell’Umbria
 

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